Il Comitato tecnico scientifico passa da 27 a 12 membri, con Franco Locatelli che prende il posto di Agostino Miozzo nel ruolo di coordinatore: Mario Draghi così prosegue nel suo restyling della governance per la gestione dell’emergenza Covid.
Il cambiamento annunciato da Mario Draghi sul fronte coronavirus finora è tangibile solo per quanto riguarda le figure chiamate a fronteggiare l’emergenza in Italia. Dopo la struttura commissariale e la Protezione Civile, ora le novità riguardano il Comitato Tecnico Scientifico.
Il primo ad avere il benservito è stato Angelo Borrelli, sostituito alla guida della Protezione Civile da Fabrizio Curcio, mentre la mossa successiva è stata quella dell’avvicendamento nel ruolo di commissario straordinario all’emergenza Covid tra Domenico Arcuri e il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Adesso la “rivoluzione” di Mario Draghi ha investito il Cts, un restyling necessario dopo le dimissioni del coordinatore Agostino Miozzo in procinto di passare a collaborare con il Ministero dell’Istruzione in qualità di consulente.
La prima grande novità è che il Comitato tecnico scientifico adesso passa da 27 a 12 membri, un modo questo per rispondere anche alla maggiore chiarezza invocata dai partiti vista la ridondanza delle voci nell’ultimo periodo.
Al posto di Agostino Miozzo nel ruolo di coordinatore c’è adesso Franco Locatelli, attuale presidente del Consiglio superiore, mentre il portavoce è il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.
A completare il nuovo organico del Cts ci sono Giuseppe Ippolito, Cinzia Caporale, Giorgio Palù, Giovanni Rezza, Fabio Ciciliano, Sergio Abrignani, Alessia Melegaro, Alberto Giovanni Gerli e Donato Greco.
“Un sincero ringraziamento - ha commentato il ministro alla Salute Roberto Speranza - a tutti coloro che hanno servito il Paese nel Comitato tecnico scientifico in questi mesi così difficili”.
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