La conferenza stampa ha riservato alcune sorprese, tra cui due prese di posizione: il sì alla terza dose e il sì all’obbligo di vaccinazione. Ma per chi e quando?
Alla conferenza stampa tenuta oggi dalla Presidenza del Consiglio erano presenti il Presidente Draghi con i ministri per gli Affari regionali e le Autonomie Gelmini, dell’Istruzione Bianchi, della Salute Speranza, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Giovannini.
La conferenza è servita per fare un punto della situazione sulle discussioni in corso: vaccini, scuola, trasporti, economia e politica estera. Durante la serie di domande e risposte alla fine della conferenza Draghi ha dichiarato e ribadito una seconda volta che l’obbligo vaccinale sarà introdotto.
Tempi, modi e categorie non sono stati dichiarati dal Premier, che ha passato la parola al Ministro della Salute Roberto Speranza. Per ora le indicazioni sono generiche, ma potrebbe trattarsi di un obbligo esteso e non a singole categorie, come per il green pass.
Doppio sì all’obbligo vaccinale, ma ancora poche informazioni
Sono giorni di discussione sull’obbligo vaccinale e sull’estensione dell’uso obbligatorio del green pass. Dalla maggioranza arrivano opinioni contrastanti e botta e risposta che rischiano, secondo una delle due parti, di portare alla rottura della maggioranza stessa.
In conferenza stampa il Premier Draghi è stato abbastanza chiaro, se non nelle modalità, sulla decisione. Draghi ha infatti risposto a una domanda molto diretta: “Pensa che questo obbligo vaccinale possa essere introdotto?”.
La risposta è stata semplice e ripetuta per ben due volte: “Sì a entrambe” (Ndr. riferendosi anche alla terza dose del vaccino). Dopo aver ribadito il “sì” per due volte Draghi ha lasciato la parola al Ministro Speranza che ha risposta alla prima parte della domanda:
Sì, l’obbligo, tra l’altro, è già disposto nel nostro Paese da norma primaria per quanto riguarda il personale sanitario, quindi già è applicato a un pezzo della nostra società.
Vaccino obbligatorio: come, quando e per chi?
La risposta di Roberto Speranza lascia intendere che non dovrebbe essere difficile applicare tale obbligo su tutta la popolazione, questo perché la nostra Costituzione lo prevede in determinate circostante.
L’obbligo vaccinale non è quindi più un’ipotesi o un’opinione di parti ed esponenti politici, ma una realtà che presto o tardi verrà comunicata. Non sappiamo ancora se una categoria potrebbe essere chiamata prima di altre alla vaccinazione obbligatoria, come è successo per gli operatori sanitari.
Si può immaginare, nel caso il Governo decida di attuare una calendarizzazione delle vaccinazione come avvenuto nei primi mesi, una divisione non più per fasce di età, ma in base ai lavori più a rischio contagio e diffusione. Lavori a contatto con il pubblico, come nelle scuole o negli uffici.
Estensione green pass e obbbligo di vaccinazione
I due “sì” di Draghi rappresentano un chiaro segnale di quale direzione il Governo vuole prendere per mettere fine alla diffusione del virus. Anche in previsione di scontentare parte della popolazione, che il vaccino non vuole farlo per paura o per obiezione di coscienza (i cosidetti “no vax” contro i quali Draghi oggi ha espresso parole dure), gran parte della maggioranza di Governo sembra aver già preso una decisione.
In questa ottica il green pass sarà esteso a una più vasta categoria di lavoratori, che in questo modo avrebbero un motivo in più per scegliere la vaccinazione invece dei tamponi a pagamento previsti ogni tot giorni. Una strategia che punta a una quasi totale vaccinazione della popolazione.
Lo ha ricordato proprio Draghi in conferenza stampa: verso la fine di settembre sarà vaccinata l’80% della popolazione. È previsto un incremento del 10% (anche per via delle dichiarazioni del Governo in merito) da un dato che oggi segna la vaccinazione per ben il 70% dei cittadini. Il Premier ha sottolineato ancora una volta l’invito a vaccinarsi, come “un atto verso se stessi e gli atri”.
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