Il Governo dice sì alla terza dose del vaccino, ma serve davvero?

Giorgia Bonamoneta

02/09/2021

Da tempo si discute della possibilità di una terza dose e ora sembra esserci una risposta. Il Governo dice sì, se Ema e Aifa confermano, a iniziare con la terza dose da settembre. Serve davvero?

Il Governo dice sì alla terza dose del vaccino, ma serve davvero?

La terza dose del vaccino anti Covid-19 si farà. Ormai i “forse” sono stati messi da parte da prove sempre più evidenti di successi nel trattamento della pandemia con questo metodo di somministrazione in più tempi. A fare da capofila Israele e a seguire gli Stati Uniti, dopo l’aumento dei contagi delle scorse settimane.

Israele ha visto comunque crescere il numero di contagi per colpa delle varianti, anche in presenza di un numero di persone vaccinate piuttosto alto (13,8 milioni dosi somministrate e 5,49 con vaccinazioni completate). La decisione tempestiva di somministrare la terza dose, dai 12 anni in su, è stato però un successo e ha abbattuto il rischio di positività.

L’Europa e l’Italia stavano aspettando proprio questi segnali di successo e oggi, 2 settembre, in conferenza stampa il premier Mario Draghi e il Ministro della Salute Roberto Speranza hanno detto sì alla terza dose.

Le novità della campagna vaccinale: obbligo vaccinale e terza dose

Non manca molto all’apertura della terza dose o dell’obbligo vaccinale a sentire il Premier Mario Draghi e il Ministro Roberto Speranza. Entrambi infatti, alla conferenza stampa di questo pomeriggio (2 settembre 2020), hanno risposto che sì, si arriverà all’obbligo vaccinale e alla terza dose.

Per quanto riguarda l’obbligo vaccinale è il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dare una risposta: “Sì, l’obbligo, tra l’altro, è già disposto nel nostro Paese da norma primaria per quanto riguarda il personale sanitario, quindi già è applicato a un terzo della nostra società”.

La possibilità esiste, ma non è ancora stata presa una decisione in merito, a differenza della terza dose che sembra avere ormai una strada libera da ostacoli. Il Ministro della Salute ha dichiarato che in queste ore si sta discutendo proprio dell’eventualità di aprire alla terza dose e quindi la decisione non sarà rimandata ancora a lungo. La campagna vaccinale per il richiamo potrebbe iniziare già a partire da settembre (metà o fine mese) a detta di Speranza.

Quali categorie saranno richiamate?

La terza dose serve davvero? Il dubbio di chi non ha fatto neanche una dose è lecito, per quanto oggi abbiamo molte prove (2,14 miliardi di persone che hanno completato il ciclo vaccinale) per risponde a questa sfiducia. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità la risposta è sì, il vaccino serve per impedire che si presenti una condizione grave dopo il contagio e sì, la terza dose abbassa ulteriormente il rischio.

In Italia i primi a essere richiamati, proprio in questa prospettiva, saranno le persone più fragili e chi ha una risposta immunitaria più bassa. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla salute, ha confermato che gli over 65 e gli immunodepressi saranno i primi a essere vaccinati con la terza dose.

Il successo israeliano della terza dose contro la diffusione del virus

La decisione non era facile, soprattutto per via della ancora problematica presenza di fasce di popolazione ostili, spaventate o dubbiose sul vaccino. Per questo si attendevano i dati di Israele per poter dare il via libera.

I dati della ricerca sono un successo e hanno rivelato che chi ha ricevuto la terza dose di Pfizer ha ridotto il rischio di infenzione dal 48% al 68%. Le settimane seguenti la somministrazione, come già riscontrato per prima e seconda dose (motivo per il quale si invitava tutti a completare il ciclo vaccinale) la protezione è aumentata. Dopo venti giorni dalla somministrazione della terza dose la copertura è salita all’84%.

Israele ha iniziato a vaccinare con la terza dose tutti, a partire dai 12 anni in su, gli Stati Uniti seguiranno a breve e noi? Noi dovremo aspettare almeno metà settembre (forse fine mese) per poter iniziare la somministrazione, ma la notizia della decisione di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ed Ema (Agenzia europea per i medicinali) potrebbe arrivare anche tra pochi giorni.

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