Europa: rimbalzo delle attività, ma attenzione a questi due fattori

Violetta Silvestri

23 Luglio 2021 - 15:37

L’Eurozona registra un’impennata dell’attività nel mese di luglio, ma con almeno due fattori di rischio per la ripresa. Quali sono e quali prospettive per l’economia europea?

Europa: rimbalzo delle attività, ma attenzione a questi due fattori

Eurozona: l’attività commerciale si è espansa al suo ritmo mensile più veloce in oltre due decenni a luglio.

L’allentamento di ulteriori restrizioni ha dato una spinta ai servizi in Europa, ma i timori di un’altra ondata con la variante Delta hanno colpito la fiducia delle imprese, secondo un sondaggio.

Il boom nella crescita c’è, ma ancora oscurato da minacce preoccupanti. Le stesse, tra l’altro, invocate da Lagarde nella conferenza stampa del 22 luglio.

Cosa deve temere l’Eurozona per la sua ripresa economica?

Impennata nell’attività in Europa: i dati

La buona notizia per la regione a moneta unica è che
le aziende dell’Eurozona hanno registrato la loro più rapida espansione dell’attività per oltre due decenni.

Si rafforzano, così, le speranze degli economisti per un rapido rimbalzo quest’estate, nonostante la diffusione della variante Delta.

L’indice flash composito dei responsabili degli acquisti di IHS Markit, basato su un’indagine sulle imprese della zona euro, è salito a 60,6 a luglio, da 59,5 a giugno. Un punteggio superiore a 50 indica che la maggioranza delle aziende ha riportato un’espansione dell’attività rispetto al mese precedente.

Si tratta della lettura PMI più alta per l’Eurozona dal luglio 2000 e ha superato di poco le aspettative degli economisti intervistati da Reuters, che avevano previsto una lettura di 60. Gli ordini delle società dell’Eurozona sono aumentati al ritmo più veloce degli ultimi 21 anni.

Un’analisi approfondita, però, ha messo anche in evidenza i segni di debolezza che ancora imperversano nel vecchio continente. Il balzo, infatti, è stato soprattutto dei servizi finalmente in riapertura.

A soffrire, invece, sono state le imprese manifatturiere, che accusano ingorghi di consegna e problemi della catena di approvvigionamento. E poi c’è la variante Delta ormai diffusa.

I due rischi per la ripresa dell’Europa

L’indagine sulla zona euro ha trovato alcuni primi segnali che il rimbalzo economico potrebbe perdere vigore.

Le aspettative delle imprese per l’anno a venire sono scese al minimo di cinque mesi, in calo rispetto al massimo storico di giugno.

Ricardo Amaro, economista senior di Oxford Economics, ha affermato che i “nuovi venti contrari legati al virus hanno portato a un deterioramento del bilancio dei rischi”.

Molte aziende europee stanno lottando per la persistente carenza di materiali come semiconduttori e acciaio, facendo salire i prezzi di vendita di beni e servizi.

Il PMI manifatturiero della zona euro è sceso al minimo di quattro mesi di 62,6, rimanendo a un livello storicamente elevato e indicando una continua espansione dell’attività, ma mostrando ulteriori segnali di essere colpito da strozzature dell’offerta e allungamento dei tempi di consegna.

E poi c’è il cupo scenario dei contagi in aumento, con la variante Delta in espansione ovunque a minacciare nuove restrizioni.

Anche Lagarde ha messo in luce questi due rischi: pandemia e carenze nell’offerta. Con lo spettro inflazione sempre in agguato.

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