L’Eurozona avanza nella ripresa: lo mostrano i dati preliminari PMI. La crescita evidenziata è la più veloce degli ultimi 15 anni. I dettagli.
Eurozona: l’attività economica cresce al ritmo più veloce degli ultimi 15 anni questo mese, secondo i dati preliminari pubblicati il 23 giugno.
Il record segnato dai PMI è frutto di un diffuso ottimismo dopo la caduta in nuove ondate in primavera.
Ora, le 19 nazioni a moneta unica hanno adottato diverse misure per riaprire le loro economie, mentre i programmi di vaccinazione continuano ad accelerare.
I dettagli sulla crescita record dell’Eurozona, che avanza veloce come non accadeva da 15 anni.
Crescita Eurozona: c’è il balzo, cosa mostrano i dati?
Il PMI flash composito di IHS Markit per la zona euro, che esamina l’attività sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi, ha raggiunto 59,2 a giugno rispetto a 57,1 a maggio. Una lettura superiore a 50 rappresenta un’espansione dell’attività economica.
Chris Williamson, chief business economista di IHS Markit ha commentato:
“L’economia della zona euro sta esplodendo a un ritmo che non si vedeva da 15 anni, poiché le aziende segnalano un aumento della domanda, con la ripresa che diventa sempre più ampia, diffondendosi dalla produzione per comprendere più settori dei servizi, in particolare le aziende orientate ai consumatori”
La fiducia nelle prospettive economiche è salita al livello più alto da quando i dati sul sentiment sono stati registrati per la prima volta nel 2012.
Eurozona: in focus la ripresa della Germania
Riflettori accesi sulla potenza europea tedesca.
La crescita dei servizi europei è stata trainata dalla Germania, la più grande economia della regione.
I produttori tedeschi hanno anche visto i primi segnali che il peggio potrebbe essere passato sulla stretta dell’offerta, con un calo del numero di imprenditori che hanno riportato tempi di consegna più lunghi e prezzi dei materiali in aumento.
Tuttavia, l’Eurozona nel suo insieme sta soffrendo. I prezzi medi praticati per beni e servizi sono aumentati al ritmo di gran lunga più rapido da quando i dati comparabili per entrambi i settori erano disponibili per la prima volta nel 2002. I magazzini sono sempre più carenti e le pressioni sul personale rimangono elevate, il che dovrebbe aumentare ulteriormente l’inflazione nei prossimi mesi.
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