Con la nuova definizione del nucleo familiare per il calcolo ISEE cambiano le modalità per accedere non solo al reddito di cittadinanza, ma c’è una stretta su bonus trasporti, agevolazioni per la mensa scolastica e all’istruzione. Nel mirino le finte separazioni e i trucchi dei furbetti che vogliono pagare meno tasse.
Col nuovo ISEE ci sarà una stretta ai bonus a sostegno delle famiglie. Nel mirino infatti le finte separazioni o i cosiddetti “divorzi fiscali”, così come tutti gli altri “trucchi” che sempre più spesso gli italiani mettono in atto per pagare meno tasse.
Se da un lato è sicuramente vero che l’Italia è tra i Paesi dell’Unione Europea con la pressione fiscale più alta, è altrettanto giusto che siano tutti i contribuenti a pagare le tasse.
A correre ai ripari ci ha pensato il decreto legge numero 4/2019 il quale modifica la definizione del nucleo familiare per il calcolo ISEE, modifiche riprese dal decreto direttoriale del Ministero del Lavoro del 4 ottobre 2019.
La modifica riguarda in particolar modo i coniugi separati o divorziati residenti nella medesima abitazione: faranno parte dello stesso nucleo familiare anche se appartenenti a due stati di famiglia diversi.
Un cambiamento non da poco, visto che in questo modo cambieranno i diritti per accedere ad alcune agevolazioni come i bonus a sostegno della famiglia (mensa e istruzione per i figli, bonus trasporti) ma anche l’accesso al reddito di cittadinanza.
Finte separazioni, stretta ai bonus col nuovo ISEE
Con la nuova definizione del nucleo familiare ai fini del calcolo ISEE, modificata dal decreto legge numero 4/2019, e resa operativa dal decreto direttoriale del Ministero del Lavoro del 4 ottobre 2019, si ridefiniscono le modalità di accesso a molte agevolazioni a sostegno della famiglia.
Dal calcolo dell’ISEE infatti dipendono tanti benefici fiscali, non solo misure di sostegno economico come il reddito di cittadinanza, ma anche tutta una serie di misure a sostegno del welfare familiare.
Il decreto legge numero 4 del 2019 introduce una nuova definizione del nucleo familiare, stabilendo le seguenti novità:
- i coniugi permangono nel medesimo nucleo anche a seguito di separazione o divorzio, qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione;
- il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori esclusivamente quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli.
Coniugi separati e divorziati: stessa residenza, stesso ISEE
Ai fini del calcolo ISEE e delle agevolazioni ad esso collegate sono in arrivo molte novità, recepite anche dal decreto direttoriale del Ministero del Lavoro del 4 ottobre 2019, che introduce le istruzioni per la compilazione dei nuovi modelli di DSU.
L’ISEE infatti è l’indicatore che fornisce un quadro sulla situazione economica della famiglia, in modo tale da poter accedere a dei benefici fiscali.
Ad essere interessate da questa novità tutte le agevolazioni e i bonus che dipendono dall’ISEE, in particolar modo per le coppie separate o divorziate che però continuano a vivere insieme: visto che faranno parte dello stesso nucleo familiare, i loro redditi si sommano, mettendo a rischio l’ottenimento delle agevolazioni fiscali.
Cambierà, ad esempio, l’inquadramento nelle fasce per le tasse universitarie e di conseguenza anche l’accesso all’esonero parziale o totale dalle stesse.
Sempre nel settore istruzione, diventa a rischio i bonus sulla mensa scolastica, così come in genere tutte le agevolazioni calcolate in base al reddito ISEE.
Col nuovo ISEE finiscono nel mirino le finte separazioni e i furbetti del reddito di cittadinanza
L’inserimento di novità di questo tipo si è reso necessario in quanto, soprattutto in seguito all’introduzione del reddito di cittadinanza, è aumentato vertiginosamente il numero delle coppie che finge di separarsi pur di pagare meno tasse.
Se è vero che l’Italia è tra i Paesi Europei con la pressione fiscale più alta, è vero in egual modo che per pagare meno tasse dovrebbero essere tutti a pagarle.
Un po’ per la possibilità di ottenere il reddito di cittadinanza, un po’ perché forse è più conveniente (dal punto di vista fiscale) separarsi che sposarsi in Italia, sono tanti i trucchetti che le coppie dello Stivale hanno attuato.
Un vantaggio, ad esempio, è “dividersi” i beni immobili posseduti, così che la seconda casa risulti essere la residenza dell’altro ex coniuge e non pagare l’IMU.
Ma sono varie le tasse su cui si andrebbe a risparmiare, tra tutte TARI.
Oltre al grande classico della finta separazione, che ricordiamo essere un reato, anche il cambio di residenza per ottenere il reddito di cittadinanza è tra i trucchi più frequenti utilizzati dai cittadini italiani.
Novità sulle agevolazioni per le famiglie dal 2020
Ricordiamo, inoltre, che se la proposta di legge che vuole riordinare il sistema di supporto alle famiglie dovesse entrare in vigore - e ancora non è certo se farà parte della Legge di Bilancio 2020 - sarebbero varie le agevolazioni eliminate:
- le detrazioni fiscali per i figli minori a carico;
- gli assegni familiari;
- gli assegni per il nucleo familiare;
- il bonus bebé;
- il bonus mamme domani.
Una rivoluzione del sistema a supporto delle famiglie su cui incombe anche un altro rischio: la possibile introduzione di limiti di reddito a partire dal 2020.
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