Il tribunale di Mantova ha stabilito che i genitori separati non possono pubblicare le foto dei figli su Facebook e che devono rimuovere quelle esistenti. I dettagli della decisione.
I giudici del tribunale di Mantova hanno stabilito che i genitori che intendono divorziare o separarsi devono sottoscrivere un modello precompilato dove si impegnano a non pubblicare su Facebook foto o altre immagini che ritraggono i figli minori.
La decisione prescinde dal consenso dei genitori in quanto persegue la ratio della tutela della web reputation del minore, il quale si trova ad avere un’identità digitale a sua insaputa e senza averne dato il consenso.
Per molti avvocati italiani si tratta di una vittoria per tutti i bambini, non solo per quelli mantovani.
Il caso
In data 27 gennaio 2019, il tribunale civile di Mantova ha preso una decisione che farà molto discutere: i genitori separati non possono pubblicare le foto dei figli su Facebook o su qualsiasi altro social network.
Il divieto verrà inserito nel modello (qui sotto allegato) per le conclusioni raggiunte e nelle condizioni di separazione che i coniugi sono tenuti a compilare e sottoscrivere quando procedono alla separazione o al divorzio.
Quindi, a partire dal 27 gennaio, i genitori che si rivolgono al tribunale di Mantova per discutere la causa sull’affidamento dei figli minori sono tenuti ad accettare e firmare un impegno nel quale dichiarano di non pubblicare sui social, ed in particolare su Facebook, immagini che ritraggono i figli minori, e di provvedere alla cancellazione delle foto già caricate.
Il divieto si estende anche all’ipotesi in cui i genitori siano d’accordo con la pubblicazione delle immagini. Infatti, dietro questa decisione si cela la volontà di tutelare l’integrità dei figli, proteggerli dagli abusi esterni e salvaguardarne la privacy, a prescindere dal consenso dei genitori.
La decisione in questione si collega ad una precedente sentenza del tribunale di Mantova che, già nel 2017, si ero pronunciato sulla materia, stabilendo il divieto di postare su Facebook foto ed ogni altro tipo di rappresentazione grafica dei figli minorenni, anche quando entrambi i genitori sono favorevoli alla loro pubblicazione.
Per l’avvocatessa Camilla Signorini, promotrice del ricorso e sostenitrice della web baby reputation, si tratta di “una grande vittoria per tutti i bambini”, non sono mantovani.
La web baby reputation
Il tribunale di Mantova con la decisione in esame si è mostrato all’avanguardia in tema di web baby reputation, ovvero la tutela della reputazione digitale dei minori.
Pubblicare foto, video o qualsiasi altra immagine che ritrae i figli è una pratica assai diffusa , soprattutto tra le coppie più giovani. Tuttavia, troppo spesso, chi posta detto materiale sui social network (principalmente su Facebook) non si preoccupa minimamente delle ripercussioni future sui figli, i quali si trovano ad avere un’identità digitale senza esserne consapevoli.
Fortunatamente la giurisprudenza italiana in questi ultimi anni si sta mostrando più sensibile all’argomento: oltre al tribunale di Mantova, anche il tribunale di Roma ha pronunciato una sentenza simile il 23 dicembre 2017: il giudice di merito aveva condannato una madre ad eliminare tutte le foto su Facebook che immortalavano il figlio minore, nel caso contrario la donna avrebbe dovuto pagare al figlio una somma tutt’altro che esigua, ben 10 mila euro a titolo di risarcimento.
Per maggiore chiarezza, si allega il modello di conclusioni predisposto dal tribunale di Mantova in data 27 gennaio 2019.
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