Francia, scatta l’allarme influenza aviaria: abbattuti migliaia di volatili

Martino Grassi

10 Gennaio 2021 - 19:00

Oltre al coronavirus, la Francia si trova costretta a dover fronteggiare una violenta ondata di influenza aviaria, che ha costretto le autorità a disporre l’abbattimento di migliaia di volatili.

Francia, scatta l’allarme influenza aviaria: abbattuti migliaia di volatili

La Francia, oltre all’emergenza sanitaria legata al coronavirus, si trova costretta a gestire una violenta ondata di influenza aviaria che sta colpendo il Paese e che ha portato all’uccisione di migliaia di esemplari di uccelli.

Si tratta di un tipo altamente patogeno, l’H5N8, e proprio per questo motivo le autorità hanno già abbattuto 400.000 anatre e hanno disposto la morte di altre migliaia di esemplari per i prossimi giorni, mettendo a rischio l’industria del fois gras, una delle eccellenze francesi.

Francia, scatta l’allarme per l’influenza aviaria

Dopo aver colpito l’Oriente, l’influenza aviaria è riuscita a raggiungere anche l’Europa, e in modo particolare la Francia, soprattutto nel Sud-Ovest, dove si sta registrando una situazione fuori controllo. Il prima caso è stato riscontrato lo scorso novembre in un negozio di animali in Corsica, e da allora i casi hanno continuato a moltiplicarsi.

A preoccupare maggiormente è la zona delle Landes, la regione in cui si trovano più allevamenti di anatre. Dal 24 dicembre sono stati uccisi almeno 400.000 uccelli per cercare di prevenire e arrestare la diffusione del virus dell’aviaria e altrettanti saranno abbattuti nei prossimi giorni, tanto che il ministro dell’Agricoltura, Julien Denormandie, ha annunciato all’emittente Bleu Gascogne:

“Dobbiamo accelerare in questa corsa contro il tempo contro un virus altamente patogeno di aviaria. La prossima morte di centinaia di migliaia, è una certezza”.

Si tratta “di un numero colossale ma non è ancora abbastanza, motivo per cui dobbiamo accelerare la nostra capacità per un’estensione dell’abbattimento preventivo”, ha precisato il ministro dell’Agricoltura. Al momento infatti, in base ai dati ufficiali, risultano attivi 124 cluster sparsi per il Paese, e come precisa Marie-Pierre Pe, la responsabile della Federazione dei produttori di foie gras (Cifoq), il virus è più forte di noi. Nuovi focolai stanno continuamente emergendo”.

La strategia della Francia è quella di creare un vuoto sanitario intorno ai focolai dell’aviaria da 3 a 5 km, istituendo anche delle zone cuscinetto nelle quali è vietato l’ingresso e l’uscita di pollami.

I Paesi in cui si è diffuso il virus

Oltre alla Francia, anche alcuni Paesi dell’Europa hanno riportato dei casi di aviaria all’interno degli allevamenti, come in Belgio, dove i funzionari hanno annunciato di aver abbattuto tre branchi di pollami contaminati.

Anche i Paesi Bassi, la Svezia, la Gran Bretagna e l’Irlanda hanno segnalato focolai di influenza aviaria dall’inizio dell’inverno. In Olanda è stato disposto l’abbattimento di 190.000 polli lo scorso novembre, dopo aver scoperto la presenza del virus in due allevamenti.

Ci sono rischi per l’uomo?

Il virus dell’influenza aviaria, sebbene appartenga alla stessa famiglia dei virus influenzali umani, si trasmette con estrema difficoltà nella specie umana, per cui, al momento non sembrano esserci particolari rischi.

Come precisato sul sito del ministero della Salute il contagio richiede che si verifichino delle determinate condizioni, che prevedono un’esposizione attraverso il contatto diretto con volatili morti o ammalati, con superfici o materiali contaminati da escreti e secreti infetti (es. feci) o attraverso le mucose (orali, oculari, nasali), con aerosol infetti, o eventualmente attraverso il consumo di carni non ben cotte di volatili infetti”.

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