Macron e il suo ministro delle Finanze Le Maire stanno studiando un nuovo piano di ripresa per l’economia francese attraverso l’utilizzo dei prestiti partecipativi. Gli Stati UE osservano interessati.
Emmanuel Macron è pronto ad attivare nuove misure per sostenere le imprese e i lavoratori francesi in questo grave periodo di crisi economica. Come riportato da alcune indiscrezioni, il ministro delle Finanze Bruno Le Maire starebbe studiando un piano di garanzie statali in grado di sostenere 20 miliardi di euro di prestiti partecipativi.
Questo strumento finanziario permetterebbe alle aziende un sostegno di lungo periodo, essendo i prestiti partecipativi subordinati agli altri finanziamenti, oltre a offrire un tasso di interesse fisso e andare ad aumentare il capitale societario.
In questo caso particolare, sarebbe prevista una durata dei prestiti di almeno otto anni, che potrebbe essere anche aumentata a dieci anni per alcuni progetti, mentre i programmi di rimborsi dovrebbero partire non prima dei quattro anni dalla concessione.
Allo stesso tempo, il Governo Macron starebbe pensando anche di dilatare la restituzione dei 132 miliardi di euro già erogati e garantiti dallo Stato, valutando addirittura la possibilità di trasformare parte di essi in sovvenzioni e aiuti pubblici.
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Francia: il nuovo piano di ripresa economica di Macron
Il piano di ripresa economica su cui stanno riflettendo i vertici politici ed economici d’oltralpe, starebbe attirando l’attenzione dell’Unione Europea e degli altri Stati membri.
In questo caso, a differenza del recente passato, non per attivare paletti finanziari, ma bensì per valutarne l’applicazione.
Infatti, nelle ultime settimane la stessa Banca Centrale Europea, per voce della presidente Christine Lagarde, ha invitato i Governi nazionali a non stoppare prima del previsto gli interventi pubblici a sostegno del reddito e delle imprese.
Secondo la Lagarde questo scenario, più del debito privato e pubblico, rappresenta nel prossimo futuro il più grande pericolo economico dell’Europa, rischiando di causare una crisi sociale senza precedenti.
Rischi e benefici dei prestiti partecipativi
Come viene rivelato da diversi report, in Francia il debito contratto dalle società ha raggiunto i livelli più alti dell’Eurozona e il ritiro precoce dello Stato centrale causerebbe un vero e proprio tracollo finanziario.
Tuttavia la concessione dei prestiti partecipativi e degli altri aiuti pubblici in forma indiscriminata a tutte le compagnie, senza alcun tipo di valutazione su quelle in grado di offrire performance positive nel post-pandemia e quelle ormai destinate a chiudere i battenti, potrebbe portare ad altri rischi.
Come è stato affermato Banque de France, circa il 6% dei prestiti già garantiti dallo Stato potrebbe non essere rimborsato. Ad essere coinvolte nel mancato adempimento, secondo un sondaggio realizzato dalla Confédération des Petites et Moyennes Entreprises, sarebbero il 45% delle piccole e medie imprese nazionali.
Per evitare uno spreco di denaro pubblico e non rischiare di dilapidare il potenziale economico, per alcuni osservatori economici, Macron dovrebbe quindi valutare con attenzione se attivare aiuti a pioggia o più mirati.
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