Annamaria Franzoni è libera. Era stata condannata a scontare 16 di carcere in seguito all’omicidio del figlio Samuele. Ma, dopo solo 11 anni, il Tribunale di Bologna ha dichiarato la pena espiata.
Dopo 11 anni dall’uccisione del piccolo Samuele, Annamaria Franzoni è tornata in libertà. I giudici del Tribunale di sorveglianza di Bologna hanno stabilito che la sua pena è espiata con 3 mesi anticipo. La Franzoni, infatti, ha potuto beneficiare di molti giorni di liberazione anticipata grazie alla buona condotta avuta in questi anni.
La condanna definitiva a 16 anni era arrivata nel 2008. Tuttavia, dal 2014 la Franzoni era in detenzione domiciliare a Ripoli Santa Cristina, sull’Appennino bolognese, dove possiede una casa.
La pena potrebbe sembrare inspiegabilmente breve, ma è frutto di un preciso calcolo matematico: i benefici penitenziari prevedono 45 giorni di sconto di pena ogni 6 mesi di detenzione.
Ora che la Franzoni è libera si dice determinata a convincere tutti della sua innocenza.
Annamaria Franzoni è libera: perchè una pena così breve?
Annamaria Franzoni ha ufficialmente scontato la pena ed è libera. Dall’omicidio del figlio Samuele, il 30 gennaio del 2002, sono trascorsi solamente 11 anni.
La Corte di Cassazione confermò la sentenza della Corte d’Appello di Torino nel maggio del 2008 con la pena a 16 anni di detenzione, successivamente ridotti per buona condotta.
La Franzoni ha scontato la pena in carcere dal 2008 al 2014 e poi, per quasi 5 anni, è stata ai domiciliari a Ripoli, sull’Appennino bolognese, beneficiando anche di permessi di lavoro esterno in un cooperativa sociale.
I 16 anni di detenzioni confermati in Cassazione sono stati ridotti ad 11. La Franzoni infatti ha beneficiato di 3 anni di indulto e di molti giorni di liberazione anticipata, 45 ogni semestre, ciò perché fin da subito ha reagito positivamente ai progetti di reintegrazione nella società.
Adesso che è libera, la Franzoni spera di convincere l’opinione pubblica della sua innocenza, ricordiamo infatti che durante questi 11 anni si è sempre dichiarata innocente.
Il delitto di Cogne
Annamaria Franzoni fu arrestata il 14 marzo del 2002, circa un mese e mezzo dopo l’omicidio del figlio Samuele di 3 anni. Il bambino fu ritrovato morto nel suo lettino con la testa fracassata da 17 colpi di un oggetto contundente mai ritrovato.
La Franzoni continuava a dichiararsi non colpevole ma gli elementi contro di lei erano diversi: le macchie di sangue sul pigiama e sugli zoccoli ed i famosi 8 minuti passati fuori dall’abitazione per accompagnare a scuola l’altro figlio.
Ma a causa della mancanza di una prova schiacciante, ci vollero tre gradi di giudizio prima di arrivare alla sentenza definitiva: 16 anni da scontare nel carcere di Bologna.
La Franzoni ha scontato la sua pena in maniera ineccepibile, tanto da aver ottenuto uno sconto di 5 anni. Durante questi 11 anni di detenzione, non ha mai smesso di dichiararsi innocente e promette di farlo anche adesso.
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