Il Comune della provincia di Benevento ha lanciato una rete dei Paesi dell’Acqua che vuole affrontare le problematiche legate alle reti idriche interne.
Si sono svolti a Sassinoro, in provincia di Benevento, gli Stati Generali dell’Acqua che hanno visto la partecipazione di autorevoli esponenti politici, esperti dei bacini idrici e autorità regionali legate alla promozione e valorizzazione del patrimonio liquido.
I lavori, organizzati dall’Associazione culturale “Paese dell’Acqua”, che nasce nel dicembre 2015 grazie all’iniziativa di alcuni attivisti coordinati da Marco Iamiceli, già Vicesindaco del Comune di Sassinoro, hanno avuto la caratteristica di aprirsi ai contributi e alle idee di chiunque abbia a cuore il patrimonio idrico del nostro pianeta. Ai lavori hanno partecipato autorevoli personalità politiche quali la deputata Serena Pellegrino, Vincenzo Luciano, il Presidente Uncem della Campania e Vicepresidente nazionale, la senatrice Danila De Lucia, Eriberto Eulisse, Direttore esecutivo del Global Water Museum dell’UNESCO, Pierluigi Claps della Società di Idrologia, il deputato Ugo Parolo, l’eurodeputato Andrea Cozzolino, la senatrice Silvia Vono, Massimo Gargano, Direttore dell’ANBI, Fabio Renzi, Segretario Generale della Fondazione Symbola, Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale Legambiente, moderati da Marco Bussone Presidente Uncem Nazionale. Ha concluso i lavori Antonio Di Maria, Presidente della Provincia di Benevento.
Il piccolo Comune della provincia di Benevento ha lanciato una rete dei Paesi dell’Acqua che riunisce una trentina di comuni italiani, organizzazioni italiane e dodici organizzazioni internazionali che attraverso la cultura all’ambiente, la difesa del clima e la valorizzazione del patrimonio idrico vogliono affrontare con determinazione le problematiche legate alle reti idriche interne e alle difficoltà di gestione delle comunità montane.
In Italia, abbiamo circa 1500 comuni che gestiscono i cicli idrici e risulta essenziale riuscire a sviluppare un network comune e un patto civico per dare un nuovo valore alla “Filiera dell’Acqua”. Nel corso dei lavori Vincenzo Luciano, Presidente dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti montani della Campania, ha ribadito che:
“anche nel Cilento abbiamo molto da fare in rapporto alla valorizzazione dell’acqua. La nostra attualità è legata alla sicurezza boschiva e gli incendi di queste settimane fanno riflettere sull’essenzialità dei bacini idrici del nostro territorio per contrastare la continua emergenza incendi e proteggere il territorio della Campania e il territorio nazionale. Il corretto utilizzo dell’acqua deve riuscir a far cessare la continua presenza di disservizi locali che oggi sono presenti e creano numerosi problemi nelle nostre comunità”
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I relatori hanno analizzato l’importanza di comprendere e affrontare i numerosi interessi che caratterizzano l’elemento acqua e sottolineato la necessità di avviare un’alleanza tra Comuni per la proposta di sinergie e idee comuni al fine di valorizzare il patrimonio liquido.
Le problematiche maggiori che vengono evidenziate sono identificabili nella sistematica mancanza di investimenti che non consentono di sviluppare una governance locale efficiente dei bacini idrici, delle dighe e dei corsi d’acqua dolce. Particolarmente interessante per la sua portata internazionale, l’intervento di Endro Martini, geologo e Presidente di Italy Water Forum 2024.
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L’Italia è candidata quale sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua, un’opportunità che consente al nostro Paese di divenire protagonista internazionale nella promozione di progetti e iniziative legate alla valorizzazione e tutela del patrimonio idrico e idraulico. “
Il Forum Mondiale dell’Acqua del 2024 sarà un Forum diverso perché non avrà solo workshop, ma impatti educational su tutto il territorio nazionale. L’Italia è laboratorio dei cambiamenti climatici, di innovazione sulla risorsa acqua e anche di alta formazione. Il nostro sarà un Forum Mondiale dell’Acqua inclusivo e non dimenticherà le realtà locali per arrivare a firmare la Carta del Rinascimento dell’Acqua, perché l’acqua è una risorsa di tutti e deve essere per tutti.”
Ha ribadito Endro Martini.
Una candidatura e l’avvio di una strategia internazionale che convince anche la Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua dell’UNESCO. Eriberto Eulisse, coordinatore del Global Network of Water Museums dell’UNESCO ha soffermato l’attenzione
“sull’importanza dell’acqua come patrimonio da valorizzare in rapporto alla crisi mondiale legata al clima e alle difficolta all’accesso idrico che stiamo vivendo. Uno dei nostri ultimi webinar ha messo a confronto sei società provenienti da tutto il globo che hanno relazionato sulla creazione dei Musei dell’Acqua come strumenti da utilizzare per valorizzare il patrimonio culturale e storico del passato per affrontare le sfide del presente. L’educazione all’acqua è fondamentale e l’idea stessa dei musei è quella di diffondere conoscenze sul territorio, mettendo in rete le migliori pratiche e utilizzando gli strumenti innovativi della tecnologia per permettere di fare rete e sviluppare nuove idee. Sappiamo che anche in questo caso la digitalizzazione diviene importante e consente di costruire e coltivare una nuova alfabetizzazione per la tutela e la conoscenza del nostro patrimonio liquido”.
Fabio Renzi, Segretario Generale della Fondazione Symbola, ha posto l’attenzione sull’aspetto dell’innovazione, la tecnologia e l’accesso idrico, ricordando che anche nello sviluppo di nuove proposte occupazionali legate all’agricoltura di precisione e all’agricoltura 4.0, l’accesso idrico e la valorizzazione dell’acqua per l’agricoltura risultano essenziali per garantire una certosina tutela del patrimonio liquido e uno sfruttamento delle risorse idriche smart e sostenibile, riuscendo a generare un valore aggiunto per le comunità montane e le aree interne della nostra Penisola.
Intervento conclusivo è stato quello di Antonio Di Maria, Presidente della Provincia di Benevento, che nell’affermare la necessità di valorizzare il territorio beneventano in rapporto all’acqua ha ricordato l’essenzialità per le amministrazioni di garantire e fornire un servizio essenziale su tutto il territorio e nelle stesse modalità di accesso. Anche nel beneventano, la corretta gestione dei servizi legati alle dighe vuol dire rendere vivibili i territori, i piccoli comuni e le realtà montane e le attuali problematiche delle comunità montane sono legate alla mancanza di investimenti e di personale che non consentono una corretta gestione del territorio. Inoltre, la valorizzazione del patrimonio “acqua” consente al territorio beneventano di poter promuovere una nuova visione sostenibile del turismo riuscendo a coniugare difesa del clima, i servizi sostenibili e a basso impatto ambientale e generando una rete utile anche per la diffusione dei prodotti dell’agricoltura locale e per la promozione delle eccellenze agroalimentari del territorio.
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