Google Home e Home Mini sono gli smart speaker che ci aiutano nella vita di tutti i giorni. Scopriamone il funzionamento, l’utilità e il prezzo.
Il boom degli smart speaker ha colpito anche l’Italia, dove tra Google Home e Home Mini e Amazon Echo le persone si stanno approcciando agli assistenti vocali domestici.
Dopo aver visto cos’è e come funziona Google Assistant, in questa sede ci concentriamo su Google Home per scoprire finalmente cosa è, come si usa, a cosa serve e cosa sa fare. Conviene acquistarlo davvero? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Leggi anche Google Home vs Amazon Echo: qual è il migliore?
Cos’è Google Home e a cosa serve
Google Home è un dispositivo che funziona da speaker intelligente. Si può connettere alla rete wi-fi di casa e a tutti i device presenti e collegati alla stessa connessione, come ad esempio il proprio smartphone Android o iPhone o la Smart TV (purché compatibili).
Grazie al supporto di Google Assistant, questo piccolo altoparlante avrà la funzione di assistente domestico a tutti gli effetti. Per attivarlo e interagire con lui basterà pronunciare ad alta voce “Ok Google” e da qui chiedergli qualsiasi cosa.
Google Home, così come Alexa, sono utili solo se si ha una smart home. Falso. Chiaramente la domotica permette di sfruttare al meglio le funzionalità dello smart speaker: pensiamo che tramite Google Home possiamo controllare via comandi vocali tantissimi dispositivi smart come lampadine, termostati, sistemi di sorveglianza, condizionatori, speaker bluetooth, robot aspirapolvere, forni, lavatrici e altri elettrodomestici compatibili.
Tuttavia Google Home e Home Mini possono aiutarci nelle piccole attività e richieste quotidiane anche se non disponiamo di una casa intelligente ma solo del nostro smartphone e/o tablet.
Cosa si può chiedere a Google Home
Chiamando il nostro assistente virtuale con Ok Google potremo,ad esempio, tenerci sempre aggiornati sulle ultime notizie, sul meteo, fare calcoli matematici, restare informati sull’andamento della Borsa, di scoprire gli ingredienti di una ricetta o di monitorare i tempi di cottura con il timer mentre stiamo cucinando, o ancora di ascoltare la nostra musica preferita. Il tutto senza essere costretti a prendere in mano lo smartphone o metterci davanti al computer.
La parte divertente sta nello scoprire tutte le cose che sono possibili fare grazie a questo nuovo assistente, per esempio potrete registrare la lista della spesa e fare in modo che Google Home la condivida con gli altri dispositivi collegati. Potrete dire a Google di accedere a una playlist del vostro account Spotify.
Google Home può anche essere associato al proprio account Netflix e collegarsi alla TV normale, quindi se si è in possesso di un televisore abilitato con Google Cast o collegato con una Chromecast si potrà chiedere allo speaker di proiettare un film o una serie TV.
La qualità dell’audio dello speaker è molto buona: la cassa non troppo grande produce comunque degli ottimi bassi e la musica risulta piacevole da ascoltare. Lo stesso non si può dire per la versione Mini.
Google Home e Mini: prezzi e differenze
In Italia la gamma di speaker intelligenti di Google comprende solo due modelli: Home e Home Mini.
La differenza più evidente consiste nel design e nelle dimensioni: Google Home ha forma leggermente cilindrica (sembra un piccolo vaso da fiori) ed è più grande, mentre Home Mini è tondo e ha la forma di un disco. Inoltre, a differenza della versione standard, non è personalizzabile, ha una cassa più piccola che fornisce una qualità del suono più scarsa e non ha un’entrata jack, quindi non è possibile collegarvi un amplificatore.
I due apparecchi differiscono anche nel prezzo. Google Home costa 149 euro mentre la versione Mini si assesta sui 59 euro. Lo scarto notevole potrebbe portare molte persone a preferire la versione economica, ma prima di acquistarlo bisogna prendere in considerazione il tipo di abitazione o stanza in cui si intende posizionare il dispositivo.
Se si tratta del salotto di casa propria potrebbe essere ottimale comprare la versione standard, se invece lo si volesse utilizzare esclusivamente nello studio o nella camera da letto il modello Mini potrebbe andare più che bene.
Come funziona: configurazione e attivazione
Google Home non è dotato di batteria propria, e funziona solo se collegato a una presa di corrente. Vediamo di seguito i passaggi per configurare Google Home e associarlo al proprio dispositivo.
Innanzitutto i due devono essere collegati alla stessa rete wi-fi. Installa l’app Google Home sul tuo device. Una volta scaricata fai clic e tocca Aggiungi (+) > Configura dispositivo > Configura nuovi dispositivi a casa tua.
L’app cerca i dispositivi nelle vicinanze pronti per essere configurati. Tocca l’icona della casa a cui aggiungere il dispositivo e poi Avanti. Telefono e Google Home saranno connessi e i dati condivisi.
In fase di configurazione puoi insegnare a Google Home a riconoscere la tua voce in modo che ti restituisca risultati personalizzati quando interagisci con lui; decidere se creare una stanza personalizzata, se utilizzare la tua posizione e collegare l’account dei servizi multimediali (Spotify, Google Play Music, Netflix YouTube...) e se ricevere o meno email relative al tuo dispositivo.
Usare Google Home è sicuro? Dopo lo scandalo Cambridge Analytica e altri casi simili, la paura che i dispositivi smart ci spiano si è fatta più concreta. È assolutamente lecito il dubbio che Google Home possa non essere sicuro per la privacy. Il device ci ascolta, sente le nostre conversazioni ed è collegato ai nostri account; se non vogliamo correre il rischio che Google raccolga informazioni e dati personali anche attraverso il nostro assistente domestico ci basterà premere il pulsante sul retro per disattivare il microfono.
© RIPRODUZIONE RISERVATA