Governo, giornata di transizione: le condizioni affinché si trovi un accordo

Marco Tarantino

24/08/2019

Zingaretti è ad Amatrice per il ricordo delle vittime del tragico terremoto di tre anni fa: a parlare è Marcussi, presidente dei senatori PD

Governo, giornata di transizione: le condizioni affinché si trovi un accordo

Zingaretti apre a Di Maio, Di Maio apre a Zingaretti: accordo possibile per un nuovo Governo tra i Cinque Stelle ed il PD. Dopo il vertice di ieri sera tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, avvenuto a Roma, oggi è una giornata di attesa e transizione che porterà a nuovi incontri per definire definitivamente se ci sarà la possibilità di fumata bianca sull’asse PD-M5s.

Da sottolineare è sicuramente l’apertura, avvenuta ieri, da parte di entrambe le parti politiche coinvolte, con la paura, dal loro canto, da parte della Lega, di uscire dal Governo con le «ossa rotte». Le dichiarazioni di questa mattina vanno tutte in questa direzione.

Da entrambe le parti però sono arrivate delle condizioni: si tratta ma con dei punti fermi, su cui ci sarà da lavorare e smussare gli angoli, per entrambe le forze politiche in gioco. Se i Cinque Stelle hanno ancora la maggioranza dei seggi in Parlamento, dall’altro lato Zingaretti ed il PD hanno da un lato la volontà di andare alle urne sia per cambiare le liste dei parlamentari (che appartiene alla gestione Renzi) sia per usare questo espediente come spauracchio contro i 5 stelle per ottenere condizioni su un accordo di Governo favorevoli.

A che punto siamo nelle trattative e quali sono le posizioni dei due schieramenti? Troveranno un accordo?

La posizione dei Cinque Stelle per un governo con il PD

I Cinque Stelle giocano sul fatto che hanno la maggioranza in Parlamento: sono stati votati con il maggior numero di voti nelle ultime elezioni. Nonostante questo l’accordo con la Lega li ha portati in un vortice negativo, che ha visto il partito dell’ex vice Premier Di Maio a calare nei consensi e perdere punti percentuali nelle proiezioni di voto anticipato. Il partito dei Cinque Stelle al momento non viene dato superiore al 20% un bel passo indietro. Per questo motivo anche da parte del Movimento c’è bisogno di spingere per trovare un accordo e scongiurare il voto anticipato che porterebbe a dimezzare la presenza in Parlamento e finire, purtroppo per loro, all’opposizione probabilmente.

Il Movimento ha aperto, dopo le consultazioni con Mattarella, ad un accordo: tempo fino a martedì poi ci sarà lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente, se non ci sarà una fumata bianca definitiva. I Cinque Stelle sono aperti dunque al dialogo e vogliono trovare un accordo, ma non così in fretta e scendendo a troppi compromessi.

Hanno fissato alcuni punti programmatici da voler portare avanti anche in una legislatura con il PD. In primis ci sarebbe il taglio del numero dei parlamentari, un obiettivo dichiarato del Movimento già in campagna elettorale: inoltre deve esserci una manovra economica equa e che preveda di non aumentare l’Iva. Una spinta per una Italia sempre più rinnovabile, come impongono i problemi ambientali.
Inoltre dopo l’incontro con Mattarella è stato chiaro Di Maio: è necessaria una legge sul conflitto d’interessi per una riforma della Rai sul modello di quanto accaduto in Inghilterra con la BBC per dare una informazione migliore ed un servizio di qualità ai cittadini. Anche la giustizia è nel mirino dei pentastellati: ridurre i tempi tecnici di lavoro e riforma del metodo di elezione del Csm sono cardini del loro Governo.

Altri punti importanti sono l’autonomia differenziata e la riforma degli enti locali, come anche la lotta all’illegalità ed il carcere per chi evade ingenti somme di denaro. Investimenti per il Mezzogiorno ed il Sud chiudono la lista presentata pubblicamente come a Mattarella ed al PD nell’incontro con Zingaretti e tra le varie delegazioni.

Il PD è pronto a governare al fianco dei Cinque Stelle?

Dall’altro lato il Partito Democratico accetterà queste condizioni per salire ad un Governo da alleati? Ne ha parlato questa mattina Andrea Marucci, presidente dei senatori PD. «Ieri con la delegazione del M5s abbiamo stabilito un percorso per arrivare a un accordo di governo serio e responsabile. Siamo convinti che, senza ultimatum e senza veti, riusciremo a dare un governo al Paese. Vanno emarginati gli incendiari e chi vuole far prevalere piccoli interessi di parte alla necessità di salvare l’Italia dal disastro di una legge di bilancio lacrime e sangue». Questo il suo messaggio affidato ai Social Network.

Zingaretti invece impegnato ad Amatrice ha parlato dell’incontro ed è sembrato aperto e speranzoso ribadendo di voler creare però un Governo di svolta: «Mi auguro che non esista l’ipotesi di un doppio forno, e ho fiducia che non sia così, perché altrimenti sarebbe una cosa molto grave dal punto di vista della trasparenza della politica. Sin dal primo momento ho detto: proviamo a fare un governo di svolta e di discontinuità, perché questo verrebbe compreso dagli italiani».

Insomma tutto sembra presagire che ci potrà essere un compromesso: ma chi cederà per primo tra PD e Cinque Stelle nei propri punti fermi per arrivare al Governo fianco a fianco?

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