Green pass in ritardo: posso comunque andare al lavoro?

Simone Micocci

16 Novembre 2021 - 12:14

Cosa fare se il green pass non è ancora arrivato? Si può andare al lavoro oppure no? Facciamo chiarezza su cosa succede nel caso in cui la certificazione arrivi in ritardo.

Green pass in ritardo: posso comunque andare al lavoro?

Come noto ormai da oltre un mese il green pass è obbligatorio per poter lavorare. Una decisione a cui ormai sembra si sia uniformata la maggioranza dei lavoratori, alcuni dei quali però hanno deciso di sottoporsi continuamente a tampone anziché vaccinarsi.

Ci sono però ancora dei dubbi a riguardo. Ad esempio, c’è chi si chiede cosa bisogna fare nel caso in cui il green pass arrivi in ritardo. Ci si può comunque presentare sul posto di lavoro, presentando ad esempio una documentazione alternativa per dimostrare di essere in regola con quanto stabilito dalla normativa? Facciamo chiarezza a riguardo spiegando cosa deve fare una persona che pochi minuti prima di dover andare al lavoro non ha ancora ricevuto la certificazione necessaria.

Green pass in ritardo: è possibile?

Come noto sono tre i casi che oggi danno diritto al rilascio del green pass:

  • vaccino anti Covid: il green pass viene rilasciato già dopo la prima dose ed è valido fino al giorno del richiamo. Con la seconda dose, invece, il green pass viene rinnovato e ha validità di 12 mesi;
  • guarigione da Covid: chi è guarito dal Covid ottiene un green pass della validità di 6 mesi. Per coloro che sono guariti ed entro l’anno di esordio della malattia hanno fatto una dose di vaccino, il green pass ha invece validità di 12 mesi dalla data di somministrazione;
  • test negativo: nel caso di tampone rapido la validità del green pass è di 48 ore. Con il test molecolare negativo, invece, il green pass è valido 72 ore.

Questo, ovviamente, al netto di eventuali modifiche che potrebbero essere approvate da qui a breve dal Governo, in quanto potrebbe esserci - almeno secondo quanto emerge dalle indiscrezioni - la necessità di aumentare le restrizioni per salvare il Natale.

Generalmente, comunque, il green pass arriva dopo poche ore; l’unica eccezione è quella di chi si convince e decide di sottoporsi alla prima dose di vaccino. Per ottenere la certificazione provvisoria, che ricordiamo è valida fino alla data del richiamo, devono passare infatti almeno 14 giorni dalla data di somministrazione.

Negli altri casi:

  • seconda dose di vaccino: la certificazione verrà generata entro un paio di giorni;
  • tampone negativo: la certificazione verrà generate in poche ore;
  • guarigione da Covid-19: certificazione generata entro il giorno seguente.

Non ci vuole, quindi, molto per ottenere il green pass. Problemi tecnici, però, potrebbero esserci: un ritardo nel caricamento automatico nella piattaforma IO, come pure un ritardo nell’invio del codice utile per scaricare il green pass dal sistema informativo.

Cosa succede dunque in caso di ritardo? Bisogna ritardare anche il ritorno al lavoro oppure ci sono delle alternative? Facciamo chiarezza.

Green pass in ritardo: cosa fare per non mancare al lavoro

Se siete in regola con quanto stabilito dalla normativa, ossia se vi trovate nella situazione di poter ricevere il green pass, potete comunque presentarvi al lavoro portando con voi della documentazione alternativa che accerta il vostro status.

Come spiegato dalle FAQ del Governo, infatti, “i lavoratori possono comunque avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta”, purché questi attestino o refertano una delle seguenti condizioni:

  • l’interessato ha effettuato la prima dose di vaccino da almeno 15 giorni;
  • l’interessato ha completato il ciclo vaccinale. Ovviamente nel caso del vaccino Johnson&Johnson è sufficiente una sola dose;
  • l’interessato ha effettuato una dose di vaccino dopo la precedente infezione da Covid;
  • l’interessato è risultato negativo a un tampone molecolare effettuato nelle precedenti 72 ore, o a un tampone antigenico rapido effettuato nelle ultime 48 ore;
  • l’interessato è guarito dal Covid.

Attenzione: nelle FAQ ministeriali si legge che questi documenti possono essere validi solo nel caso in cui il green pass non sia stato ancora rilasciato. Non viene chiarito, ad esempio, se questi possono rappresentare una valida alternativa qualora - ad esempio - il lavoratore abbia smarrito il green pass o lo abbia dimenticato. Generalmente, comunque, i datori di lavoro non dovrebbero avere problemi, poiché in ogni caso i suddetti documenti dimostrano l’esistenza e la validità del green pass.

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