Guerra fredda Cina-USA: il discorso di Xi Jinping minaccia la sicurezza mondiale

Giorgia Bonamoneta

01/07/2021

I rapporti tra Stati Uniti e Cina non sono buoni e in questo quadro osserviamo e ascoltiamo i litigi tra i due Paesi. Alcuni osservatori parlano di Guerra Fredda e di minacce alla sicurezza mondiale.

Guerra fredda Cina-USA: il discorso di Xi Jinping minaccia la sicurezza mondiale

I rapporti tra Cina e Usa sono andati a deteriorarsi negli ultimi mesi e già non avevano una base solida sulla quale sorreggersi. L’Europa si è ritrovata al centro di quella che è stata definita “una nuova Guerra Fredda”, tra le dichiarazioni di Joe Biden e gli inevitabili rapporti commerciali con la Cina.

Oggi, giovedì 1 luglio 2021, Xi Jinping ha parlato davanti una folla di cinesi in festa per celebrare i 100 anni dalla nascita del Partito Comunista Cinese (PCC). Il discorso del Presidente della Repubblica popolare cinese, di oltre un’ora, ha toccato diversi temi controversi, tanto che in queste ore si parla di minacce nei confronti della sicurezza mondiale. Ma è davvero così?

Xi Jinping ha parlato degli obiettivi raggiunti e di quelli da raggiungere, come una maggior modernizzazione della difesa nazionale e dell’esercito, portando la Cina a uno standard di livello mondiale. Lo stesso giorno della cerimonia un rapporto americano ha rilevato la presenza di centinaia di silos per nascondere presunto arsenale nucleare. Secondo gli esperti del James Martin Center for Nonproliferation Studies di Monterey si tratterebbe invece di un depistaggio: buche vuote nel terreno per simulare la presenza di armi.

Esiste la possibilità di una Guerra Fredda nucleare tra Cina e Stati Uniti?

Gli esperti di politica internazionale in queste ore si stanno prodigando nel cercare di commentare il discorso di Xi Jinping in una chiave di lettura bellicosa. Lo stesso fenomeno si era presentato durante lo svolgimento delle riunioni che hanno visto Joe Biden incontrare i leader europei.

In entrambi i casi le minacce tra i due leader non sono mancate, ma più che di stampo nucleare la questione Guerra Fredda sembra avere una motivazione economica. Almeno lo sarà per noi, perché da questo genere di confronto-scontro l’Europa non ha molto da guadagnare, se non ripercussioni economiche per via di qualche affermazione che non ci verrà perdonata da l’una o dall’altra parte.

In attesa della risposta americana al discorso del leader cinese, in attesa quindi di sapere se si tratta o meno di “Guerra Fredda”, il dibattito pubblico si è diviso tra le due nazioni: tra chi ricorda i molteplici casi nei quali la Cina ha violato e viola i diritti umani e chi accusa gli Stati Uniti di voler allargare ancora di più la propria influenza sul mondo.

Il discorso di Xi Jingping e le minacce contro i bulli americani

Nel discorso della celebrazione al Partito Comunista Cinese Xi Jinping afferma che:

Il popolo cinese non permette a nessuna forza straniera di intimidirci, opprimerci o renderci schiavi, chiunque desideri farlo deve essere pronto ad affrontare spargimenti di sangue, oltre a una grande muraglia d’acciaio costruita da un miliardo e mezzo di cinesi

Nel discorso tenuto a piazza Tienanmen, vestito con abiti simili a quelli di Mao Zedong, Xi Jinping non nomina mai apertamente gli Stati Uniti, ma alcuni passaggi (come quello citato) del suo discorso sembrano far riferimento alle mosse americane nei confronti del Paese comunista. Xi Jinping infatti ha dichiarato “è finito il tempo del bullismo verso la Cina”.

Dall’altra parte gli Stati Uniti hanno voluto ricordare, nel rinnovo dell’alleanza NATO tra Europa e USA, quali sono i nemici per i quali stringersi e fare forza insieme: Russia e Cina, ma soprattutto contro quest’ultima. La preoccupazione americana, ribadita anche oggi con il comunicato sui silos, sembra essere la dotazione da parte della Cina di armi nucleari, eppure la Cina ne possiede non più di 250-350, rispetto alle oltre 5.000 americane. Gli esperti del James Martin Center for Nonproliferation Studies di Monterey hanno dichiarato che sarebbe necessario discutere il controllo delle armi nucleari, al di là delle accuse reciproche tra i due Paesi.

Il discorso di Xi Jinping è il discorso del leader del partito unico cinese e forse, come afferma anche il Consiglio per gli affari continentali dell’isola di Taiwan, l’aspetto più importante verso il quale concentrarsi sarebbe quello “di introdurre riforme democratiche, come la competizione tra partiti e il rispetto dei diritti umani” ed evitare così che, tra le minacce, si perdano le istante di indipenza e le denunce dei Paesi vittime delle superpotenze.

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