Lo Stato ci controlla. Non bastavano tetto del contante, redditometro, risparmiometro o superanagrafe. Ora arriva un algoritmo «rivoluzionario»
È suonata la carica antievasione. Il fisco ci tiene sotto la lente e lo fa anche ricorrendo all’intelligenza artificiale. Un software innovativo cambierà tutto. L’annuncio arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
I sorvegliati speciali appartengono al mondo delle partite Iva. Come funziona è presto detto.
In che modo il Fisco ci «scheda» tutti
Facciamo un esempio. Un uomo è socio di tre società diverse. L’algoritmo che fa? Raggruppa tutti i punti di contatto.
Il programma è, insomma, il frutto dell’inserimento di dati e numeri degli accertamenti degli anni passati, sia quelli con esito positivo sia quelli con esito negativo.
Si clicca sul tasto «processa» e il sistema risponde, rilasciando un elenco di possibili soggetti a cui assegna un voto sul livello di probabilità e propensione all’evasione.
Non mancano i rischi. Esistono infatti i falsi positivi e anche in questo caso è possibile trovare nominativi che alla prova dei fatti non presentino irregolarità. La novità è che questo programma si autocorregge.
Questa new entry non è l’unica arma a disposizione dell’Agenzia delle entrate per stanare i furbetti. Un altro strumento di cui si avvale il fisco è il cosiddetto risparmiometro. Si tratta di un algoritmo che permette di confrontare i risparmi presenti sul conto corrente con la dichiarazione dei redditi resa dal contribuente.
A questo si aggiunge un database che contiene i dati delle Entrate e quelli della guardia di finanza. Si chiama superanagrafe. Viene utilizzata dallo Stato per monitorare e identificare scostamenti molto significativi tra le entrate e le uscite di un conto. Poi c’è il redditometro. Ed è utile a verificare la reale consistenza patrimoniale dei cittadini. Questo è lo strumento con cui si determina il reddito presunto del contribuente, in base alle spese da questi effettuate nell’anno di imposta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA