Quando il commercialista si dimentica di versare le imposte del contribuente, il cliente deve pagare la sanzione? La risposta della Corte di Cassazione.
Cosa succede se il commercialista sbaglia?
Purtroppo, alcune volte i contribuenti sono costretti a pagare per gli sbagli del proprio commercialista. Infatti, quando il commercialista sbaglia, ad esempio dimenticando di inviare la dichiarazione dei redditi del cliente, è il contribuente a dover pagare nei confronti dell’erario.
La Corte di Cassazione, però, in una delle sue ultime sentenze (CTRL Lazio sent. n. 1829/21/2016) è intervenuta per specificare che in alcune occasioni il contribuente può evitare di pagare almeno la sanzione derivata dalla negligenza del suo commercialista, purché sussistano delle precise condizioni.
Quindi, nonostante la Corte confermi quanto previsto dalla legge, cioè che se il commercialista sbaglia il contribuente è dovuto comunque a pagare, perlomeno viene fatta chiarezza sui casi in cui è possibile evitare la sanzione. Ecco cosa deve fare un contribuente vittima di un commercialista negligente per non pagare la sanzione.
Il commercialista sbaglia? Sarà il contribuente a pagare
Quando si sceglie il commercialista a cui delegare la gestione della propria contabilità si deve prestare particolare attenzione al profilo del professionista. Infatti, se il commercialista scelto commette degli errori, ad esempio si dimentica di versare le imposte pur avendo ricevuto la delega, sarà comunque il contribuente a pagare all’erario.
Infatti, la legge prevede che anche se il contribuente delega un commercialista della gestione della propria contabilità e degli obblighi di comunicazione all’Agenzia delle Entrate, è comunque obbligato a controllarne l’operato. Infatti, l’onere del rispetto dell’incarico spetta al cliente; questo deve accertarsi che il commercialista non commetta errori e non si dimentichi di versare le imposte. Si tratta infatti di “culpa in vigilando” ad indicare che il delegante è colpevole nel caso in cui non abbia vigilato sull’operato del delegato.
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Quindi, se il commercialista sbaglia il cliente dovrà comunque versare le imposte dovute al Fisco. Tuttavia, qualora sussistano determinate condizioni, può evitare di pagare la sanzione prevista.
Il commercialista sbaglia? Ecco come non pagare la sanzione
La Corte di Cassazione ha fatto chiarezza sui casi in cui il contribuente può evitare di pagare una sanzione derivata dalla negligenza del suo commercialista. Nel dettaglio, la sanzione non deve essere pagata quando viene dimostrato che l’omissione è imputabile al commercialista o a qualsiasi altro professionista delegato. La legge, infatti, prevede che il cliente non può essere punito quando dimostra che il versamento del pagamento non è stato eseguito per un fatto addebitale esclusivamente a terzi.
Tuttavia, lo sbaglio del commercialista deve essere dimostrato e soprattutto denunciato, quindi per evitare di pagare la sanzione è necessario che si sia sporta querela contro il delegato. Bisogna precisare che per non essere soggetti a sanzione è sufficiente presentare la querela, poiché non è richiesta una sentenza definitiva penale. Quindi, per non pagare la sanzione per un omesso pagamento è necessario dimostrare che:
- l’omissione del pagamento sia imputabile esclusivamente alla colpa del professionista delegato;
- la colpa del professionista sia stata denunciata alla magistratura.
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