Impeachment, Trump ha minacciato i senatori Repubblicani? Il report

Mario D’Angelo

24 Gennaio 2020 - 19:48

L’amministrazione Trump avrebbe avvertito i Repubblicani sulle conseguenze di un «tradimento»

Impeachment, Trump ha minacciato i senatori Repubblicani? Il report

Votate contro il presidente e la vostra testa sarà su una picca”. Questo è l’avvertimento che, secondo CBS News, l’amministrazione Trump avrebbe rivolto ai 53 senatori Repubblicani chiamati a decidere sulla messa in stato di accusa del presidente degli Stati Uniti.

Impeachment, la (presunta) minaccia di Trump ai Repubblicani

Fino ad ora, nessun Repubblicano ha manifestato pubblicamente l’intenzione di votare a favore dell’impeachment. Ad Adam Schiff, principale House manager del processo, è rimasto soltanto un giorno per convincere almeno quattro Repubblicani ad unirsi ai 47 Democratici in Senato.

I disertori più plausibili sono i senatori Susan Collins, Mitt Romney, Lisa Murkowski e Lamar Alexander secondo Politico. Ma secondo un report giornalistico, una tremenda minaccia è stata utilizzata per compattare le fila del partito conservatore.

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Secondo CBS News, infatti, un “confidente del presidente” avrebbe avvertito i senatori Repubblicani sulle conseguenze di un voto favorevole all’impeachment. La notizia è stata data sull’account Twitter della rete.

Poco dopo, l’hashtag #HeadOnAPike è diventato virale sul social network. La Casa Bianca non ha risposto a richieste di chiarimenti in proposito, ma Trump ha lanciato la solita ondata di tweet contro quella che definisce la “caccia alle streghe” dei Democratici.

L’appello di Schiff ai senatori

Ma Donald Trump non avrebbe usato solo le minacce per convincere i Repubblicani a votare in linea con il partito, ma anche metodi più morbidi.

L’ottobre scorso, infatti, Politico ha riportato che il presidente ha “premiato i senatori che lo hanno sostenuto” aiutandoli a raccogliere denaro per le campagne elettorali, “mandando un messaggio a coloro che non saltano a bordo”.

In seguito all’indiscrezione di CBS, diversi senatori Repubblicani si sono detti stanchi del processo, definito “noioso e ripetitivo”. Poco prima, un appassionato Adam Schiff aveva fatto loro appello: “Se lo trovate colpevole, dovete essere d’accordo sulla sua rimozione”. “Se la verità non ha importanza, siamo perduti. Se ciò che è giusto non ha importanza, siamo perduti”, ha aggiunto il Democratico.

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