Istat: Italia rallenta, ma continua a crescere. Le stime 2022-2023

Violetta Silvestri

07/06/2022

Nelle prospettive economiche 2022-2023 dell’Istat, l’Italia è in affanno, seppure la crescita non è vista fermarsi. Rispetto al 2021, comunque, la ripresa è in rallentamento, mentre i prezzi salgono.

Istat: Italia rallenta, ma continua a crescere. Le stime 2022-2023

Previsioni economiche riviste per l’Italia da parte dell’Istat: rispetto alle stime pubblicate a dicembre, infatti, nuovi fattori quali la guerra in Ucraina hanno ridimensionato le prospettive di crescita del nostro Paese.

Nello specifico, come si legge nella nota ufficiale, “l’insieme di questi aggiornamenti ha determinato per il 2022 una revisione al ribasso del Pil di circa 2 punti percentuali (da +4,7% a +2,8%) e della spesa delle famiglie residenti e ISP (-2,5 punti percentuali).”

L’inflazione sarà ancora elevata nell’anno in corso, con probabile diminuzione nel 2023.

Le previsioni economiche dell’Italia in focus: cosa aspettarsi secondo l’Istat.

Economia Italia: le previsioni Istat 2022-2023

Pil in crescita, ma in rallentamento per il 2022 e il 2023: è quanto prevede l’Istat nei dati aggiornati.

Nel dettaglio, +2,8% nel 2022 e +1,9% nel 2023, in affanno rispetto al 2021, quando la ripresa è stata pari a un +6,6%, rimbalzando dalla pandemia.

Istat specifica che “nel biennio di previsione, l’aumento del Pil sarà determinato prevalentemente dal contributo
della domanda interna al netto delle scorte (rispettivamente +3,2 e +1,9 punti percentuali) mentre la domanda estera netta fornirebbe un apporto negativo nel 2022 (-0,4 punti percentuali) a cui seguirebbe un contributo nullo nel 2023. Le scorte fornirebbero un contributo nullo in entrambi
gli anni.”

Importante l’apporto degli investimenti, con un +8,8% nell’anno in corso e +4,2% nel 2023. Più limitati i consumi delle famiglie residenti e delle ISP, con un +2,3% e +1,6% nei due anni.

Sul fronte inflazionistico, la crescita dei prezzi dei beni energetici dovrebbe contribuire “a un deciso aumento
del deflatore della spesa delle famiglie residenti nell’anno corrente (+5,8%), i cui effetti dovrebbero attenuarsi nel 2023 (+2,6%).”

L’occupazione, in termini di ULA, è vista a +2,5% nel 2022 e a +1,6% nel 2023.

In generale, per l’Italia:

“Le prospettive per i prossimi mesi sono caratterizzate da elevati rischi al ribasso quali ulteriori incrementi nel sistema dei prezzi, una flessione del commercio internazionale e l’aumento dei tassi di interesse. Anche le aspettative di famiglie e imprese potrebbero subire un significativo peggioramento”

Con lo scenario esterno in cambiamento, le stime sul commercio estero dell’Italia, sono cambiate rispetto a quanto previsto a dicembre, con un rialzo delle importazioni (+1,6 p.p) e una diminuzione delle esportazioni (-0.4 p.p.). Il balzo del prezzo petrolio, infine, ha spinto in aumento il deflatore della spesa delle famiglie e del Pil (rispettivamente +3,6 p.p. e +1,2 p.p.).

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