Mario Draghi ha fatto intendere di ambire a diventare il prossimo Presidente della Repubblica, lasciando l’Italia in balia dell’emergenza Covid e dei partiti già entrati in clima elettorale in vista del voto nel 2023.
Mario Draghi ha rotto gli indugi e ha mandato un chiaro messaggio ai partiti: in vista dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica che si terrà nella seconda metà di gennaio, l’ex numero uno della BCE sembrerebbe gradire un trasferimento da Palazzo Chigi al Quirinale.
“Il mio destino personale non conta assolutamente niente - ha affermato Draghi durante il tradizionale incontro con la stampa di fine anno - non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro, sono un uomo e un nonno al servizio delle istituzioni”.
Per essere ancora più chiaro, il Presidente del Consiglio ha così mandato un inequivocabile messaggio ai partiti della sua maggioranza: “Il Governo va avanti indipendentemente da chi ci sarà perché è il Parlamento che decide la vita del Governo”.
Ma perché Mario Draghi nonostante il suo Governo abbia a sua detta “conseguito 3 grandi risultati: siamo uno dei Paesi più vaccinati, abbiamo consegnato in tempo il Pnrr e abbiamo raggiunto i 51 obiettivi”, vorrebbe adesso farsi eleggere Presidente della Repubblica?
Se questa volontà fosse confermata, si potrebbe parlare di una comprensibile ambizione personale visto il prestigio dell’incarico. I più maligni però fanno notare che Draghi come un novello Schettino potrebbe abbandonare la “nave Italia” proprio nel momento in cui una nuova ondata Covid potrebbe abbattersi sul Paese.
Il futuro di Mario Draghi
Le voci che accostano Mario Draghi al Colle non sono di certo nate ieri. Sono mesi che si parla di un possibile trasferimento al Quirinale ma adesso, dopo questa sorta di autocandidatura, i partiti appaiono spiazzati.
I leader politici infatti per non incorrere nei rischi di una nuova crisi di Governo con annesse inevitabili elezioni anticipate, si sono convinti che il banchiere debba restare al suo posto fino alla scadenza naturale della legislatura a marzo 2023.
Per il centrodestra in più potrebbe addirittura innescarsi un autentico psicodramma, visto che l’altro candidato ufficiale per il Colle è un Silvio Berlusconi che avrebbe catechizzato i suoi alleati: se non saranno leali al momento del voto, la coalizione potrebbe andare in frantumi.
Se Draghi alla fine dovesse veramente essere eletto Presidente della Repubblica, già si parla di un possibile Governo guidato dal ministro Franco o Cartabia per traghettare il Parlamento fino alle elezioni del 2023.
Senza una figura forte e autorevole come quella di Draghi a Palazzo Chigi, sarà molto difficile per qualsiasi Presidente del Consiglio tenere unita una maggioranza così variopinta proiettata verso la campagna elettorale.
L’Italia così potrebbe finire in una sorta di caos politico proprio mentre l’emergenza Covid è tornata a spaventare il Paese, tanto che il Governo in tutta fretta ha dovuto licenziare un nuovo pacchetto di misure per contrastare l’avanzata della variante Omicron.
Un addio a Palazzo Chigi da parte dell’ex presidente della BCE potrebbe inoltre spaventare i mercati, con il Financial Times che non a caso ha auspicato una permanenza vista la ripresa in atto in Italia dopo lo tsunami-Covid.
Proprio nel momento del massimo bisogno Mario Draghi potrebbe così salutare tutti e spostarsi dalle Forche Caudine del Parlamento alla bambagia del Quirinale. Un modo questo per svicolare anche dagli errori commessi dal suo Governo negli ultimi mesi in tema di pandemia.
Nonostante la grande stima dei partiti nei confronti di Draghi, per “Super Mario”
non sarà comunque facile trovare una maggioranza: di fronte allo spauracchio delle elezioni anticipate, i tanti peones che albergano in Parlamento nel segreto della scheda potrebbero impallinare l’attuale Presidente del Consiglio, bruciandone così ogni velleità di ascesa al Colle.
© RIPRODUZIONE RISERVATA