Secondo l’ultimo rapporto della Commissione europea il programma SURE ha permesso all’Italia di risparmiare 2,8 miliardi di euro in termini di minori interessi rispetto a quanto avrebbe dovuto pagare emettendo debito sovrano.
Sui primi 21 miliardi di euro erogati da Bruxelles l’Italia ha risparmiato 2,8 miliardi in termini di minori interessi rispetto a quanto si sarebbe ritrovata a pagare emettendo debito sovrano con gli attuali tassi del mercato. Questo il bilancio della Commissione europea relativo all’impatto del programma SURE sull’economia nazionale, prima beneficiaria degli stanziamenti del fondo UE.
“In attesa del lancio dello strumento per il recupero e la resilienza, SURE offre un esempio incoraggiante di ciò che la solidarietà europea può offrire ai nostri cittadini”, il commento a margine del Commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni.
Italia, risparmiati 2,8 miliardi con SURE
Mentre si attendono le prime tranche del Recovery Fund, in arrivo il prossimo luglio e vincolate alla messa a punto dei piani di ripresa e resilienza degli Stati membri, è dunque il programma SURE a muovere gli ingranaggi della solidarietà europea.
L’Italia, con un importo complessivo di 27,4 miliardi, è l’economia UE che riceverà la fetta più grande del SURE, una sorta di velo protettivo per lavoratori e imprese in tempi di Covid. Lo scorso ottobre il primo round da 10 miliardi, seguito dall’iniezione da 6,5 miliardi di novembre e dagli ultimi 4,4 ricevuti ad inizio febbraio. All’appello ne mancano poco meno di 7.
Il SURE smuove una massa monetaria di 100 miliardi, di cui il 90% è stato già piazzato con le prime erogazioni. Oltre all’Italia, i maggiori importi sono destinati alla Spagna (21,3 miliardi) e alla Polonia (11,2 miliardi). Ma aldilà dei meri calcoli numerici sul volume dei finanziamenti, è nel rapporto con i tassi di mercato che si rileva il vantaggio del fondo UE rispetto alla canonica emissione di debito sovrano.
Come evidenziato dall’ultimo report della Commissione europea, infatti, i 18 Stati membri beneficiari dei finanziamenti del SURE sono riusciti a risparmiare 5,8 miliardi in minori interessi grazie all’elevato rating di credito dell’UE, di cui oltre la metà sono da ascrivere all’Italia (2,8).
SURE, nel 2020 sostenute milioni di persone e imprese
Stando sempre ai dati snocciolati da Bruxelles, il programma SURE ha sostenuto nel 2020 tra i 25 e i 30 milioni di cittadini europei – circa un quarto della forza lavoro dei 18 Stati beneficiari del fondo - colpiti dalla crisi sanitaria ed economica dell’ultimo anno, oltre ad un volume di imprese che oscilla tra gli 1,5 e i 2,5 milioni.
Si tratta, come accennato, di prestiti con condizioni favorevoli rispetto al mercato, che permettono di finanziare misure di riduzione dell’orario di lavoro e altri interventi volti a mantenere i volumi occupazionali nel continente.
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