Per chi cerca lavoro arriva il Fascicolo elettronico del cittadino e ad annunciarlo è la ministra Nunzia Catalfo. Vediamo cos’è e come funziona.
Per il mondo del lavoro arriva il Fascicolo elettronico del cittadino annunciato dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo. Ma cos’è e soprattutto come funziona il Fascicolo elettronico del cittadino?
Si tratta di una proposta che il ministero sta valutando per il futuro e di cui la ministra ha parlato nel corso della Giornata della digitalizzazione organizzata dal dicastero e che si è tenuta il 20 gennaio a Roma.
Non solo il Fascicolo elettronico del cittadino, una sorta di curriculum digitale utile per cercare lavoro, perché la ministra ha affrontato anche altri temi dall’occupazione al Sud alla nuova riforma delle pensioni cui si sta pensando. Arrivano oggi non a caso le dichiarazioni in merito della sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi su una possibile Quota99.
Vediamo allora, dalle parole della ministra, cos’è e come dovrebbe funzionare il Fascicolo elettronico del cittadino utile per l’inserimento nel mercato del lavoro.
Lavoro e Fascicolo elettronico del cittadino: come funzionerà secondo Catalfo
Un Fascicolo elettronico del cittadino per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro nell’ottica di rendere più fruibili i dati dei lavoratori attraverso un percorso di digitalizzazione.
Si tratta di un curriculum informatizzato in cui sono presenti tutte le informazioni del cittadino: anagrafiche, professionali, formative e le competenze.
La ministra Nunzia Catalfo nel corso della Giornata della Digitalizzazione del 20 gennaio a Roma, ha dichiarato:
«Stiamo lavorando con la ministra Pisano al fascicolo elettronico del cittadino, che parte dall’identità digitale, racchiudendo tutto ciò che riguarda il cittadino: le competenze, il percorso lavorativo, i servizi sociali, fino alla pensione».
Durante l’evento organizzato dal ministero era infatti presente, attraverso la video-intervista di apertura, anche la ministra per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano. Catalfo ha poi continuato nella descrizione del Fascicolo affermando:
«Al suo interno ci sarebbero le informazioni che riguardano il percorso scolastico, le certificazioni delle competenze acquisite in ambito formale e informale» aggiungendo che si tratterà di "un accesso unico che potrà essere usato dal cittadino, in un’ottica di semplificazione, dalle imprese e dagli operatori, ovviamente con grado di accesso ai dati, per migliorare anche l’inserimento nel mondo del lavoro”.
La ministra ha anche ricordato che sempre insieme a Pisano e Anpal il ministero del Lavoro sta creando una piattaforma utile per far incontrare domanda e offerta di lavoro.
Inoltre dalla seconda settimana di marzo sarà possibile accedere attraverso SPID alle attività e ai servizi offerti dal ministero del Lavoro. Non solo digitalizzazione perché la Catalfo ha parlato anche del lavoro al Sud e delle pensioni future.
Incentivi per il lavoro al Sud e per le donne: la proposta del ministero
Nunzia Catalfo sul fronte del lavoro non ha parlato solo di digitalizzazione, ma anche di alcune misure cui si sta pensando per incentivare le assunzioni al Sud e per le donne.
La ministra infatti ha dichiarato che con il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano si stanno studiando degli incentivi per le assunzioni, una serie di sgravi contributivi e per chi assume che vadano oltre i 12 mesi. A oggi esistono diversi bonus per le assunzioni.
L’obiettivo è quello di rilanciare il mezzogiorno e creare delle misure che possano anche favorire l’occupazione delle donne. E sebbene non sia prevista a oggi una reintroduzione del tanto dibattuto articolo 18, si sta pensando a maggiori tutele per i lavoratori.
Per quanto riguarda le pensioni ha parlato, come ha confermato anche la sottosegretaria Puglisi, di una riforma che vada oltre le sperimentazioni, come quella in atto ora con Quota 100, e che sia strutturale.
La prossima settimana la ministra del lavoro dovrà incontrare i sindacati che porteranno la loro proposta di riforma sul fronte delle pensioni.
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