Come cambia il lavoro occasionale accessorio con il Jobs Act? Ecco tutte le novità 2016.
Il Jobs Act ha prodotto diverse modifiche in materia di lavoro autonomo occasionale accessorio.
In un contesto nel quale il costo del lavoro è aumentato a dismisura ormai, dove le aziende cercano sempre più misure alternative ai contratti di lavoro, il lavoro occasionale accessorio è diventato una delle forme di lavoro «temporanee» più ricercate.
Il Jobs Act, riforma del diritto del lavoro voluta dal governo Renzi, ha provveduto a rivedere e normare tra le varie tipologie del lavoro trattate, anche il lavoro occasionale accessorio con la speranza di correggere alcuni «abusi» che hanno determinato un utilizzo distorto di questa forma di lavoro.
Quali sono le recenti modifiche apportate al lavoro occasionale accessorio da parte del Jobs Act? In questa breve guida affronteremo tutte le novità introdotte al lavoro occasionale accessorio.
Lavoro occasionale accessorio 2016: riferimenti normativi
Il lavoro occasionale accessorio viene introdotto dal D.Lgs. n. 276/2003 (c.d. Legge Biagi) con la volontà di ridurre il fenomeno del “lavoro nero”. La tipologia trattata, infatti, riguarda i di rapporti di lavoro che non possono essere ricondotte alle fattispecie di lavoro subordinato o di lavoro autonomo, poiché vengono prestate in via del tutto saltuaria. Il target iniziale dei destinatari del lavoro occasionale accessorio era limitato a specifici soggetti, in quanto poteva essere utilizzato per determinate attività (es. vendemmia, baby-sitting, piccoli lavori domestici, ecc.) e applicabile soltanto a precise tipologie di lavoratori (pensionati, casalinghe, ecc.).
La caratteristica principale del lavoro occasionale accessorio è rappresentato dal meccanismo di pagamento, che prevede la consegna ai lavoratori di buoni lavoro (c.d. voucher”), aventi un valore nominale (attualmente pari a 10 euro lordi all’ora), i quali potranno essere successivamente riscossi presso gli uffici postali, bancari ovvero tabaccai.
Dall’intento iniziale però, lo scenario del lavoro occasionale accessorio è mutato completamente, perdendo la rotta per la quale era stato introdotto. Se, infatti, la volontà era quella far emergere il lavoro nero, molti comportamenti illegali ed elusivi da parte di aziende hanno finito per alimentare invece il precariato.
Lavoro occasionale accessorio: le novità del Jobs Act
Con l’intento di eliminare comportamenti errati ed elusivi da parte delle aziende il Jobs Act (D.Lgs. n.81/2015) ha riformato alcuni punti principali del lavoro occasionale accessorio, liberalizzando da un lato l’utilizzo dei buoni del lavoro a tutti i settori produttivi, ma ponendo degli importanti paletti in materia di stabilizzazione dei lavoratori in caso di uso distorto.
Ecco nel dettaglio i punti salienti.
Limite economico e liberalizzazioni
Il Jobs Act ha decretato l’innalzamento del limite economico massimo
percepibile dal prestatore di lavoro nel lavoro occasionale accessorio.
Questo però è differente in base alle tipologie di committenti nei confronti dei quali la prestazione di lavoro occasionale accessorio viene resa:
- per la totalità dei committenti il nuovo limite economico passa da 5.060 euro a 7.000 euro netti (lordo € 9.333), nel corso di un anno civile (1° gennaio – 31 dicembre);
- per la prestazioni rese nei confronti di imprenditore commerciale o
professionista, fermo restando il limite dei 7.000 euro annui, non può comunque
superare i € 2.000 netti.
Il Jobs Act, inoltre, introduce anche una liberalizzazione dell’utilizzo dei buoni lavoro - voucher INPS per per i percettori di sostegno al reddito, prevedendo che le prestazioni di lavoro occasionale accessorio possano essere altresì rese, in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali, nei limiti del patto di stabilità e nel limite complessivo di 3.000 euro di corrispettivo per anno civile.
Altra importante conferma del Jobs Act è il mantenimento dell’utilizzo del lavoro occasionale accessorio nel settore agricolo, come già disciplinato nella Riforma Fornero.
Nello specifico vengono confermate le attività lavorative di natura occasionale rese nell’ambito delle attività agricole di carattere stagionale effettuate da pensionati e da giovani con meno di 25 anni di età se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’università; se svolte a favore di produttori agricoli con volume d’affari non superiore a 7.000 euro, a condizione che i soggetti non fossero iscritti l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli (OTD).
Stabilizzazione
Se il Jobs Act da un lato ha introdotto novità in materia di liberalizzazione e ha decretato un’innalzamento dei limiti economici per le prestazioni di lavoro occasionale accessorio, dall’altro è stato molto rigido nel punire i soggetti che faranno un uso distorto e smisurato dei voucher in sostituzione di attività lavorativa pura.
I committenti che usufruiscono di prestazioni di lavoro occasionale accessorio dovranno infatti, stare particolarmente attenti a non far superare al lavoratore i limiti stabiliti dal Jobs Act, poiché, in caso contrario, scatterebbe la trasformazione in un contratto a tempo indeterminato.
È bene, quindi, che il committente si faccia rilasciare dal lavoratore un’autodichiarazione in cui vengano indicati i compensi già ricevuti durante l’anno.
Altra novità del Jobs Act riguarda l’ esplicito divieto di ricorso a prestazioni di lavoro occasionale accessorio nell’ambito dell’esecuzione di appalti di opere o servizi, fatte salve le specifiche ipotesi individuate con decreto del MLPS, sentite le parti sociali, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
Acquisto dei buoni voucuher INPS
Altra novità riguarda le modalità di acquisto dei buoni lavoro voucher INPS.
L’art 49, co. 1 del D.Lgs. n. 81/2015 - Jobs Act ha previsto, infatti, per i committenti imprenditori o liberi professionisti, l’obbligo di acquistare esclusivamente con modalità telematiche “uno o più carnet di buoni orari, numerati progressivamente e datati, per prestazioni di lavoro accessorio il cui valore nominale è fissato con Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, tenendo conto della media delle retribuzioni rilevate per le diverse attività lavorative e delle risultanze istruttorie del confronto con le parti sociali”.
I committenti imprenditori o liberi professionisti possono acquistare i voucher esclusivamente attraverso:
- la procedura telematica INPS (cosiddetto voucher telematico);
- tabaccai che aderiscono alla convenzione INPS – FIT e tramite servizio
internet Banking Intesa Sanpaolo; - banche abilitate.
Di converso, i committenti non imprenditori o professionisti possono continuare
ad acquistare i buoni, oltreché attraverso i canali sopra descritti, anche presso
gli Uffici Postali di tutto il territorio nazionale.
Per le ultime novità in materia di pagamento e acquisto da parte di committenti imprenditori e liberi professionisti dei buoni per prestazioni di lavoro occasionale accessorio si rinvia all’articolo di approfondimento:
Lavoro occasionale accessorio: versamento solo con F24 ELIDE
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