In una conferenza stampa Emmanuel Macron ha annunciato nuove misure per cercare di venire incontro alle richieste dei gilet gialli: ci saranno meno tasse in Francia ma non è prevista, per ora, una patrimoniale.
Non si fermano in Francia le proteste dei gilet gialli, la mobilitazione è arrivata ormai al suo quinto mese, con Emmanuel Macron che in una conferenza stampa ha annunciato un nuovo pacchetto di misure per cercare di venire incontro ai manifestanti.
Non ci sarà una patrimoniale come chiesto dai gilet gialli, ma Macron è pronto a un taglio delle tasse pari a 5 miliardi e alla soppressione dell’Ena ovvero la prestigiosa scuola parigina di formazione politica.
Macron tende la mano ai gilet gialli
Si avvicinano le elezioni europee di fine maggio con la Francia ancora alle prese con le proteste dei gilet gialli. Il movimento nonostante delle spaccature interne, da cinque mesi ogni sabato scende in piazza per protestare contro le politiche di Emmanuel Macron.
Già lo scorso dicembre, quando l’Eliseo ha messo a punto la sua manovra, il governo aveva già fatto un passo indietro sulla odiata tassa sul carburante inserendo anche altre concessioni per cercare di placare le proteste.
Questo però non è servito a stoppare le manifestazioni di piazza, con Macron che quindi da tempo si è detto pronto a emanare altre misure che potessero venire incontro alle richieste dei gilet gialli.
Durante una lunga conferenza stampa, il presidente francese ha quindi annunciato adesso un cospicuo taglio delle tasse, che andrà a vantaggio soprattutto del ceto medio, per un totale di 5 miliardi.
Se questo era stato ampiamente già annunciato, ha colto di sorpresa invece la decisione di dire addio all’Ena, la prestigiosa e famosa scuola di amministrazione nazionale dalla quale è uscito anche lo stesso Macron.
Non ci sarà invece una tassa patrimoniale, anche se il presidente non ha escluso un inserimento in futuro: “Ho soppresso la tassa sui patrimoni investita nell’economia, istituendo però la tassa sul patrimonio immobiliare, per incoraggiare gli investimenti. Se nel 2020 questa impostazione si sarà rivelata inefficace, la correggeremo”.
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