La mascherina è obbligatoria nelle scuole? Secondo una sentenza del Tar del Lazio no, ma solo in caso di distanziamento. Quante scuole possono dire di avere abbastanza spazio per gli studenti?
La notizia fa il giro del web: il TAR del Lazio sentenzia sull’illegittimità dell’obbligo di mascherina in aula. Ma è davvero così? Secondo Walter Ricciardi, invece, sarebbe consigliata dai due anni in su per prevenire il contagio con la variante Delta.
Mentre Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, fa scatenare la polemica con la sua dichiarazione, le scuole e le università italiane si preparano ad affrontare il rientro il aula degli alunni, con o senza DAD, aspetto quest’ultimo che preoccupa chi non è nelle condizioni fisiche per tornare in aula o che nella DAD ha trovato uno strumento di educazione più accessibile.
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Il TAR del Lazio non ha cancellato l’obbligo d’indossare la mascherina, come viene raccontato sul web: viene invece dichiarato illegittimo il DPCM del 14 gennaio 2021 che imponeva la mascherina anche in caso di distanziamento.
Il TAR del Lazio sull’uso delle mascherine
Dalle notizie che circolano online sembra che il TAR del Lazio abbia dichiarato illegittimo l’obbligo di mascherina nelle aule di tutti gli ordini e gradi. Ma non è davvero così, non del tutto. La sentenza n. 9343/2021 dichiara illegittimo il DPCM del 14 gennaio 2021 che impone questa regola in caso di distanziamento.
Le disposizioni presenti in questo vecchio DPCM sono oggi decadute, per questo non si può procedere con una vera e propria sentenza, ma solo con una dichiarazione astratta d’illegittimità. Sentenza è fatta, ma solo per poter dare un giudizio definitivo sulla richiesta di risarcimento per danni (non ancora dimostrabili) della mascherina.
Mascherina sì mascherina no: come procedere?
Il distanziamento è essenziale, così come il ricambio d’aria nelle aule, ma secondo Walter Ricciardi è importante anche la mascherina dai due anni in su. A spaventare parte della comunità scientifica è infatti il cosiddetto “Long Covid”.
Per Long Covid si intende una sindrome cronica che l’Istituto di Sanità descrive come: fatica persistente, stanchezza eccessiva, debolezza muscolare, dolori diffusi, mialgie, anoressia, dispnea, tosse persistente e altri 200 sintomi. Nessuno è escluso, neanche il 4,4% dei giovani e giovanissimi tra i 5 e i 17 anni.
Anche i bambini quindi possono soffrire di Long Covid, ma il tempo di guarigione è più veloce rispetto a quello di un adulto dai 25 anni in su. Siccome i sintomi nei giovanissimi sono quasi tutti attribuiti alla stanchezza, alla mancanza di concentrazione, mal di testa, disturbi del sonno e nebbia cognitiva, il consiglio di Ricciardi è stato quello di far mettere la mascherina ai bambini a partire dai 2 anni e soprattutto di andare in aula con più di una mascherina di stoffa.
Polemiche tra gli insegnanti: no all’obbligo di green pass o all’uso della mascherina
Dai genitori degli studenti la richiesta di risarcimento danni per l’uso della mascherina, dai docenti il ricorso per il green pass e la mascherina. La scuola fatica a prendere decisioni coese e a ripartire in sicurezza per non dover richiudere più e offrire un sistema educativo completo rispetto a quello degli scorsi due anni, che hanno avuto esiti disastrosi sulla preparazione.
Intanto è di pochi giorni fa la sentenza che rigetta il ricorso di una maestra per il licenziamento che l’ha raggiunta in seguito al mancato uso della mascherina. La sentenza del tribunale di Trento è chiara: non si può anteporre il proprio interesse o la propria ideologia al bene collettivo e all’interesse generale degli studenti e dei colleghi di lavoro.
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