A livello globale si registra un calo del dividend yield 2020, distribuito quest’anno. Ftse 100 di Londra primo indice per remunerazioni al 3,3%, Ftse Mib di Piazza Affari batte Dax e listini USA al 2,7%.
La pandemia ha incrementato il fabbisogno di liquidità delle società quotate in Borsa, portando ad una diminuzione generalizzata del dividend yield 2020, distribuito quest’anno agli azionisti. Questo il sunto di uno studio realizzato da Intesa Sanpaolo, che ha misurato le remunerazioni nei mercati europei, statunitensi e asiatici.
Per quanto riguarda l’Italia, il dividend yield delle società listate sul Ftse Mib – indice di riferimento di Piazza Affari – si è attestato al terzo posto con una media del 2,7%, staccando il Dax e i listini USA.
Dividend yield in calo
Più in generale, secondo Intesa Sanpaolo le remunerazioni sono calate dell’1,2% nell’area euro rispetto al 2019 – al 2,3% contro il precedente 3,5% - con l’indice Ftse 100 di Londra in testa al 3,3% (5,2% nel 2019), seguito dall’Ibex di Madrid al 2,9% (4,7%) e dal già citato Ftse Mib di Milano al 2,7% (4,5%).
Per quanto riguarda i listini USA, invece, il dividend yield delle società quotate sull’indice Dow Jones è sceso all’1,9% dal 2,5% del 2019, mentre le remunerazioni dell’S&P 500 si sono attestate all’1,5%, contro l’1,9% dell’anno precedente. Nel complesso, sull’azionario statunitense si è registrata una contrazione dello 0,5%.
Dietro l’indice di Milano si piazzano anche altri pesi massimi della finanza internazionale, come il Dax di Francoforte al 2,5%, il Nikkei di Tokyo all’1,5% e l’indice tech Nasdaq allo 0,73%. Rendimenti che, secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, potrebbero andare incontro ad una ripresa di un paio di decimi percentuali già nel corso dell’anno.
Alti rendimenti nel settore assicurativo e tlc
In Europa, a livello settoriale, si registrano invece rendimenti più elevati rispetto al 2019 in area assicurazioni (5,3%) e telecomunicazioni (4,8%), mentre tagli alle remunerazioni arrivano dal ramo tech (0,8%), lusso (1%), retail e auto (tra l’1,5% e l’1,8%).
Rendimenti più contenuti anche per il settore bancario (1,9%, in calo di quasi 4 punti), che risente della richiesta della BCE di mantenere la liquidità bloccando o spostando la distribuzione dei dividendi agli azionisti, e quello dell’energia, -2% sul 2019. A picco, invece, i rendimenti del segmento turismo e tempo libero (0,2%), gravato oltremisura da dodici mesi di pandemia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA