La curiosa vicenda di un imprenditore del Molise, che ha scelto la pericolosa via del Mediterraneo per tornare in Italia
Un imprenditore molisano è sbarcato in Sicilia su un barcone insieme a una quindicina di migranti. Arrivato a Lampedusa il 20 settembre scorso, ha mostrato il proprio documento alle autorità italiane che, dopo un tampone (risultato negativo), non hanno potuto fare altri che lasciarlo tornare a casa, a Santa Maria del Molise. È la curiosa vicenda emersa in queste ore, ricostruita a mezzo stampa e lanciata da Rai News 24.
Imprenditore molisano arriva a Lampedusa su un barcone dalla Tunisia
Un italiano di circa 40 anni si è rivelato essere un passeggero di una delle numerose barche arrivate negli ultimi tempi a Lampedusa. L’uomo è un imprenditore del Molise che, dopo la chiusura della sua azienda tessile, aveva aperto una simile attività nel Paese africano dove il costo della manodopera è basso.
Trovandosi in difficoltà finanziarie anche in Tunisia, l’uomo avrebbe quindi deciso di tornare in Italia evitando le vie ufficiali - pare - per evitare controlli alla frontiera magrebina. A quel punto si sarebbe messo in cammino con dei migranti, prendendo la pericolosa strada del Mediterraneo.
Ai poliziotti che gli chiedevano perché avesse lasciato l’Africa da migrante ha risposto: “Perché per il COVID non mi facevano partire dalla Tunisia”.
“Adesso si trova in quarantena, me ne sono occupato come prevede la mia carica amministrativa”, spiega Michele Labella, primo cittadino di Santa Maria del Molise, un piccolo borgo in provincia di Isernia dove risiede l’imprenditore.
“Sono andato a trovarlo per accertarmi che stesse osservando il periodo di quarantena come previsto dalla legge. Cosa che in effetti sta avvenendo. Sui dettagli della sua disavventura non posso dire nulla, anche per questioni di privacy”, aggiunge Labella.
Secondo il Quotidiano del Molise, sono in atto indagini da parte delle autorità per comprendere le reali ragioni per cui l’imprenditore ha voluto evitare frontiera e dogana, prendendo la via del mare.
In un primo momento si era diffusa la notizia falsa che l’uomo fosse un reporter o persino un agente dei servizi segreti, infiltrato per indagare sugli scafisti.
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