Mosca, arrestato statunitense. Per i russi è una spia

Elisabetta Scuncio Carnevale

31/12/2018

L’uomo, accusato di spionaggio, rischia fino a 20 anni di carcere. Ancora nessuna conferma dagli Usa

Mosca, arrestato statunitense. Per i russi è una spia

L’Fsb, l’Agenzia russa per la sicurezza dello Stato, ha arrestato un cittadino statunitense. Sarebbe stato ‘sorpreso in attività di spionaggio’.

Si tratta di Paul Whelan, fermato a Mosca il 28 dicembre. L’uomo è accusato di essere una spia americana.

Il rapporto Usa-Russia: apertura al dialogo e spionaggio

Il principale servizio di intelligence russo ha tratto in arresto un cittadino americano con l’accusa di essere una spia. Lo riferisce l’agenzia Tass. L’uomo, Paul Whelan, è stato fermato il 28 dicembre scorso. Nei confronti dello statunitense è stata avviata un’inchiesta. Se giudicato colpevole, rischia tra i 10 e i 20 anni di carcere.

Le accuse di spionaggio, quest’anno, hanno caratterizzato le relazioni diplomatiche tra Russia, Stati Uniti e Regno Unito.

A metà dicembre, Maria Butina, attivista russa arrestata negli Stati Uniti a luglio, si è dichiarata colpevole di cospirazione. Secondo i pm statunitensi, la donna avrebbe tentato di infiltrarsi nei gruppi conservatori per influenzare le politiche estere statunitensi.

A marzo, il Regno Unito aveva espulso più di 100 diplomatici russi, in risposta al tentato avvelenamento dell’ex agente segreto Sergei Skripal e di sua figlia Yulia. Scotland Yard accusò il Cremlino di aver utilizzato agente nervino.
La Russia ha sempre negato ogni coinvolgimento nella vicenda e, per ripicca, ha espulso dozzine di diplomatici occidentali.

Solo qualche ora fa il presidente russo, Vladimir Putin, aveva inviato una lettera di auguri natalizi al collega Donald Trump, garantendo maggior ‘apertura al dalogo’ con Washington.

“Le relazioni tra Russia e Usa sono il più importante fattore per la sicurezza e la stabilità internazionale”,

aveva scritto, nella missiva, il capo del Cremlino. Sulla vicenda, per il momento, ancora nessun commento arriva dagli Stati Uniti.

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