Obbligazioni con rendimento negativo: la “nuova normalità” coinvolge gli emergenti

Alessio Trappolini

22 Luglio 2019 - 13:30

Negli ultimi due mesi i bond emergenti hanno reso agli investitori circa il 3,5%, ovvero un punto percentuale in più rispetto ai titoli di stato americani e questo è accaduto soprattutto per le aspettative del mercato sulle future decisioni che prenderà la FED

Obbligazioni con rendimento negativo: la “nuova normalità” coinvolge gli emergenti

Le obbligazioni con rendimenti negativi a luglio hanno superato la cifra record di 13mila miliardi.

Il trend di crescita di questa “nuova asset class”, se così si può definire, va avanti già da qualche anno ma nel 2019 ha accelerato vistosamente a causa degli atteggiamenti ultra accomodanti delle banche centrali, FED e BCE in primis.

Fonte: Bloomberg

Se il rendimento negativo di un’obbligazione è già considerato il “new normal” nei Paesi dalle economie più sviluppate, ora sta prendendo sempre più piede anche fra i mercati dei Paesi emergenti.

L’arrivo dei tassi negativi anche nei mercati emergenti

Ammontare di debito a tassi negativi negli Emerging Market

Il grafico presenta una novità interessante, ovvero l’arrivo dei tassi negativi anche per le obbligazioni degli Emerging Market, sia per i titoli governativi che corporate.

Vediamo come l’ammontare di tali obbligazioni stia crescendo in modo significativo: l’anno scorso era pari a zero, mentre oggi è arrivato a circa 248 miliardi. Negli ultimi due mesi i bond emergenti hanno reso agli investitori circa il 3,5%, ovvero un punto percentuale in più rispetto ai titoli di stato americani e questo è accaduto soprattutto per le aspettative del mercato sulle future decisioni che prenderà la FED:

«Tipicamente un taglio dei tassi di interesse, attualmente solo potenziale, rappresenta un aspetto positivo per le asset class dei Mercati Emergenti e in particolare ne beneficia il debito denominato in dollari, dato che la forza della valuta potrebbe affievolirsi», ha commentato la casa di gestione Notz Stucki in una nota.

Secondo alcuni analisti l’abbassamento dei tassi è un fenomeno globale, che ha coinvolto come una sorta di epidemia anche i Mercati Emergenti e il fatto che ci siano meno bond che generino rendimenti positivi significa che sempre più investitori sono alla ricerca di alternative, in considerazione di un contesto in cui i tassi di interesse saranno ancora più bassi.

La domanda che tutti ora si pongono è la più lecita: come gestire i tassi negativi nelle obbligazioni? Come evitare di parcheggiare la liquidità prima dei periodi a maggiore volatilità?

Notz Stucki risponde così:

Per un’asset class così complessa risulta opportuno affidarsi ad un team di professionisti che conoscono da vicino, non solo i mercati e i modelli finanziari, ma anche le situazioni economiche, politiche e sociali che si stanno verificando nei singoli Paesi. E al tempo stesso, per chi decida di diversificare il proprio portafoglio investendo nei Mercati Emergenti, sarebbe meglio prendere delle posizioni lunghe e corte, in termini strategici e tattici. Proprio perché ogni economia è influenzata da fattori diversi, il gestore dovrebbe essere in grado di prendere delle scommesse al rialzo e al ribasso, in modo da accrescere la performance ed incrementare la decorrelazione tra asset in portafoglio, nell’intento di limitare il più possibile la volatilità.

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