Il servizio di bike sharing avrebbe deciso di lasciare Roma e altre città italiane, a causa dei conti in rosso e dei ripetuti atti di vandalismo ai danni delle biciclette.
Obike a Roma ha sempre avuto una storia travagliata: il servizio di bike sharing a flusso libero - quindi senza rastrelliere - ha avuto il suo boom tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, portando a Roma migliaia di biciclette a disposizione dei cittadini iscritti.
Le bici prenotabili via app, con tariffe accessibili, sono state però oggetto di numerosi atti vandalici. Ne avevamo parlato lo scorso maggio, e in luglio c’è stato il caso della ragazza denunciata per aver gettato una bici di Obike nel Tevere tra le risate dei suoi amici, il tutto ripreso in un video pubblicato sui social.
Prima dell’episodio, Obike Italia aveva annunciato il traguardo delle 4mila corse al giorno a Roma e 230mila utenti iscritti al servizio.
Obike lascia Roma
Secondo quanto riferito da alcune fonti della società, Obike non sarà un servizio presente a Roma e secondo quanto riportato dalla stampa locale, cesserà l’attività anche a Rimini e Lecce.
Sono diverse le cause che da luglio a oggi hanno convinto i vertici italiani a lasciare Roma: nel 2018 la società principale con sede a Singapore ha avuto delle difficoltà finanziarie che hanno avuto ripercussioni anche sulle gestioni locali. Su questo hanno pesato le numerose biciclette danneggiate per vandalismo, perse, smontate, private del chip e utilizzate come biciclette private.
Le riparazioni hanno fatto lievitare i costi di gestione e così Obike Italia ha deciso di ritirarsi da Roma. La società non ha ancora dato l’ufficialità.
Il bike sharing non funziona?
Non è di per sé il bike sharing ad avere problemi a Roma, ma soltanto quello a flusso libero che si presenta molto più debole nei confronti dei vandali. Anche Ofo a Milano vive le stesse problematiche legate al fatto che le biciclette possono essere prese e lasciate in ogni parte della città.
Diversamente dalle auto a flusso libero, come Enjoy, le biciclette sono più esposte al rischio di furti o vandalismo, anche perché sono più facili da trasportare e il chip si rimuove più facilmente rispetto alle auto.
Se Obike lascerà Roma, la città perderà un servizio utile per colpa di gesti isolati ma ripetuti. Mancando il senso civico, c’è la necessità di un bike sharing che limiti al massimo i rischi di vandalismo, ad esempio prevedendo l’utilizzo di apposite rastrelliere per cui le biciclette non sarebbero a disposizione di tutti, una condizione basilare per offrire un servizio libero e più utile.
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