Omicron 2, tamponi inefficaci: a cosa fare attenzione secondo gli esperti

Luna Luciano

29/03/2022

Mentre si registra un aumento dei contagi, gli esperti lanciano l’allarme: tamponi rapidi inefficaci per Omicron 2. Ecco a cosa bisogna fare attenzione.

Omicron 2, tamponi inefficaci: a cosa fare attenzione secondo gli esperti

Si diffonde sempre con maggiore virulenza la nuova variante Omicron 2 e a complicare ulteriormente la situazione la prova dell’inefficacia dei tamponi rapidi a individuare il virus. Mentre nella penisola si registra un nuovo aumento dei casi positivi al virus Sars-Cov-2, gli esperti hanno dunque lanciato un nuovo allarme: il nuovo virus si nasconde ed è più difficile trovarlo.

Infatti la sintomatologia della nuova variante - che sta velocemente sostituendo la variante Omicron 1 - sarebbe simile a quella della comune influenza. Ad attirare l’attenzione e destare la preoccupazione degli esperti e farmacisti sarebbe stato proprio il picco di falsi negativi che testimonierebbe l’inaffidabilità dei tamponi nel rintracciare la variante. Questo ovviamente aumenta esponenzialmente il rischio di contagio, in quanto dopo esito negativo il soggetto affetto potrebbe contagiare i suoi contatti diretti. È opportuno quindi capire cosa dicono gli esperti: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Omicron 2, tamponi inefficaci: fare attenzione ai sintomi

Con i tamponi inefficaci è importante tutelarsi e fare attenzione ai sintomi. Come testimoniato da molti esperti, medici di famiglia e farmacisti, la nuova variante Omicron 2 presenta una sintomatologia simile a quella dell’influenza:

  • febbre alta;
  • dolori muscolari;
  • mal di gola.

Con tali sintomi è facile pensare che si tratti di una semplice influenza, quando è invece probabile che sia proprio il Covid-19. Omicron-2 da settimane sta infatti circolando con maggiore virulenza e - anche se da qualche giorno si registra un leggero calo - i nuovi casi positivi lo hanno ampiamente dimostrato.

Questo comporta il rischio che numerosi positivi sfuggano al controllo a causa, non solo di una sintomatologia influenzale ma anche a causa di un ritardo sulla diagnostica. È stato infatti provato che le persone che effettuano un tampone rapido in farmacia, dal medico di base o in casa con i kit fai-da-te il medesimo giorno in cui insorgono i sintomi potrebbe avere un falso negativo.

Omicron 2, perché i tamponi sono inefficaci?

Il fenomeno dei falsi negativi è stato ampiamente registrato dai farmacisti, come riportato da Alfredo Procaccini, vice presidente vicario di Federfarma. “Da febbraio sicuramente c’è stato in ritorno alle verifiche con una crescita di test di almeno il 20%” spiega Procaccini. L’esperto ha anche spiegato perché i tamponi sono inefficaci.

Omicron 2 sarebbe difficile da scovare nelle vie aeree: “è più in profondità e dunque anche i tamponi devono essere fatti con estrema attenzione”. Ma il dato preoccupante come sottolineato da Alberto Chiriatti, vice segretario regionale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale, è che un falso negativo che crede di avere l’influenza, se non si riguarda o non si sottopone a ulteriori tamponi rischia di contagiare i propri familiari e vicini, e questo a causa dell’alta trasmissibilità del virus in Omicron 2.

Omicron 2, tamponi inefficaci: qual è la soluzione?

Fare attenzioni ai sintomi purtroppo non basta. Il problema - come precedentemente spiegato - è l’inefficacia dei tamponi rapidi di individuare subito il virus. Casi acclarati di Covid-19 possono infatti risultare falsi negativi a un primo tampone - soprattutto se effettuato nel medesimo giorno della manifestazione dei sintomi; mentre un secondo tampone effettuato 48 ore dopo darà risultato positivo. Come spiegato da Chiriatti “più generalmente possiamo dire che 9 casi su 10 di chi pensa abbia preso l’influenza si dimostra poi positivo al coronavirus”.

L’unica soluzione potrebbe quindi essere quella di effettuare il tampone 36-48 ore dopo dall’insorgere dei sintomi, o in caso di esito negativo il primo giorno attendere 48 prima ed effettuare un secondo test, in modo da essere sicuri di non essere contagiosi e favorire la circolazione di Omicron 2, che corre sempre più veloce in Italia.

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