I Paesi che stanno aumentando la spesa militare: il bilancio degli ultimi anni

Giorgia Bonamoneta

5 Marzo 2022 - 18:58

Con lo spettro di un conflitto imminente sempre in prima pagina, in che modo si preparano i Paesi? Ecco i Paesi che stanno aumentando la spesa militare negli ultimi anni.

I Paesi che stanno aumentando la spesa militare: il bilancio degli ultimi anni

La guerra in Ucraina ha generato un intenso e rumoroso lavorio di sottofondo in molti Paese del mondo, tutti intenzionati a migliorare la propria difesa militare. Dalla Germania, che passerà dall’1,5 al 2 per cento del Pil, alla Cina.
Non è una corsa dell’ultimo minuto per tutti comunque.

Lo scenario al quale ci siamo tristemente abituati è quello della “pace armata”. Ovvero una situazione di stallo internazionale tale da rendere impensabile o non vantaggiosa l’aggressione a un altro Paese. La regola vale però solo per i grandi agglomerati militari, quali sono a oggi Stati Uniti, Russia e Cina.

Un excursus storico dagli anni Sessanta al primo ventennio del 2000 mostra un andamento mondiale coerente con le crisi internazionali, cioè una costante discesa con alcuni picchi, come alla fine degli anni Sessanta con la guerra del Vietnam. Ma la media degli investimenti globali non disegnano pienamente quanto avviene nei singoli Paesi. Ecco quindi quali sono i Paesi che stanno aumentando la spesa militare.

Chi ha speso di più nella guerra: i Paesi che stanno aumentando la spesa militare

La maggior spesa militare può essere interpretata in diversi modi, c’è chi la giustifica come atto di difesa e chi invece riconosce il vantaggio che essa comporta sullo scacchiere internazionale. Nella classifica degli eserciti più forti al mondo, stilata dal sito Global Firepower i primi tre posti sono occupati, in ordine, da: Stati Uniti, Russia e Cina. L’indice di potenza (PowerIndex) a cui fa riferimento il sito calcola anche la spesa militare.

Eppure nel 2020 sono diversi i Paesi che hanno aumentato la spesa militare in rapporto al Pil. I primi posti - le posizioni della classifica vanno lette in rapporto al Pil del Paese - sono occupati da paesi del Medio Oriente e dell’Africa.

Posizione Paese Spesa militare
1 Oman 10,87%
2 Arabia Saudita 8,45%
3 Algeria 6,66%
4 Kuwait 6,50%
5 Israele 5,62%

Poi Azerbaijan, Giordania, Armenia e Marocco. La Russia, che detiene il secondo esercito più potente al mondo, si piazza alla decima posizione (4,26%), seguita dall’Ucraina (4,13%). Gli Stati Uniti nel 2020 hanno speso il 3,74% del Pil per le spese militari, mentre la Cina - terzo esercito più forte al mondo - solo l’1,75%. E l’Italia? Bisogna scendere ancora un po’, perché si trova alla 102esima posizione, con l’1,17% del Pil speso nel settore militare.

Com’è aumentata o diminuita la spesa militare dal 1960 a oggi

Un breve excursus storico rende evidente l’essenziale quanto banale sistema di investimento nelle spese militari. La spesa militare aumenta all’aumentare delle tensioni e diminuisce in un periodo di relativa tranquillità internazionale, solitamente post tensione.

Nella maggior parte degli anni Sessanta, tranne per la parentesi della guerra del Vietnam, la spesa mondiale militare è rimasta vicina al 6%. La spesa militare è scesa poi intorno al 4% negli anni Settanta, con alcuni picchi all’inizio degli anni Ottanta. Sarà la fine della guerra fredda a far calare la spesa mondiale al minimo.

Fig.1 Fig.1 Spesa militare nel mondo (1960-2020)

È proprio il 2020 (come visibile nella figura 1) che, dopo decenni al ribasso, si segna un leggero aumento. La figura non mostra invece chiaramente la spesa dei Paesi Nato o degli Stati Uniti. Infatti la spesa degli Stati Uniti è stata circa il doppio rispetto a quella di altri Paesi Nato. Mentre la Russia di Vladimir Putin, dal 1999 al 2020, ha speso 9,5 volte in più rispetto al passato per la spesa militare.

Quanto spende l’Italia per la difesa: anno da record

Lo aveva detto il presidente del Consiglio Mario Draghi a settembre scorso e ha mantenuto la promessa. La spesa militare, anzi la “difesa militare”, è stata aumentata. “Ci dobbiamo dotare di una difesa molto più significativa e bisognerà spendere molto di più di quanto fatto finora, aveva dichiarato proprio Draghi il 29 settembre 2021 durante la conferenza stampa sulla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza.

Il Bilancio del ministero della Difesa è aumentato così di 1,35 miliardi - dato dal report dell’Osservatorio Milex -, arrivando a sfiorare i 26 miliardi complessivi nel 2022. A partire dal 2017 la spesa militare italiana non è mai calata e anzi, il ruolo dell’esercito in zone di conflitto si è fatto sempre più consistente.

A poco o a nulla è servito quindi l’appello di 50 premi Nobel, tra cui Giorgio Parisi. per la riduzione della spesa militare. Secondo i premi Nobel, ascoltati più dai no-vax che dai Governi, il modo più semplice per impedire conflitti è diminuire la spesa militare. Il consiglio è di ridurre in maniera concordata la spesa militare del 2% ogni anno per cinque anni. Ma di questo recente appello non si è fatto un solo commento. Nessun attenzione, nessuna domanda, nessun dibattito.

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