Cos’è e come funziona Parler: il social network che piace a Trump e all’estrema destra è stato bandito da Apple, Google e Amazon e messo offline. Cosa cambia?
Parler, il social che piace a Trump: così è stato definito da molti il social network lanciato nel 2018 e di recente rimosso da App Store e Google Play Store, impedendone il download. Ma perché e come funziona la piattaforma attualmente offline? È pericoloso? Cosa cambia rispetto a Facebook e Twitter?
Parler esiste dal 2018 ma è diventato popolare solo di recente a causa delle rivolte di estrema destra a Capitol Hill, realizzate anche grazie all’organizzazione e alla propaganda avvenuta sul social network. Una base molto ampia di utenti su Parler, che viene dal francese “parlare”, si compone di aperti sostenitori a Donald Trump e della teoria di QAnon.
Un’alternativa a Facebook e Twitter che non prevede alcuna limitazione alla libertà di parola, diventato nel tempo il ritrovo di utenti estremisti bloccati sulle piattaforme social principali che tutti conosciamo.
Come funziona Parler e cosa cambia rispetto a Facebook e Twitter
La linea dura applicata di recente da Apple e Google è stata unilaterale: Parler è stato rimosso dagli store per il download e anche Amazon ha seguito ben presto i colossi del mondo digitale rimuovendo non solo la possibilità di scaricare l’app ma mettendo offline i server dì Parler.
Al momento accedere è impossibile anche per chi si era già iscritto in precedenza o possedeva l’applicazione preinstallata prima del ban (l’unica alternativa attuale era infatti scaricare l’applicazione da Android tramite APK o accedere via web).
Parler, su cui si era iscritto da poco anche il leader della lega Matteo Salvini, sembra infatti favorire fin troppo una certa tipologia di utenti (cospirazionisti e vicini a idee e concetti di estrema destra) che ne compongono la maggioranza, macchiandosi anche in passato di politiche restrittive verso utenti dalle idee opposte o che si iscrivevano a Parler con account parodia, dove a prevalere era l’ironia verso l’utente medio di questo social network.
Atteggiamenti un po’ borderline per un social network che nasce per la libertà di parola ed espressione: la condanna dei principali store digitali è stata unanime: “Non c’è posto per minacce di violenza e attività illegali sulla nostra piattaforma” ha dichiarato un portavoce di Apple a TechCrunch.
Parler: download e come scaricare
Per il momento Parler è offline e risulta impossibile da scaricare. Il social è stato messo al bando dai server di Amazon in poche ore e la piattaforma risulta impossibile da raggiungere.
Per accedere a Parler sarà necessario attendere un nuovo hosting per i server del portale, impresa tutt’altro che semplice dato che oltre alla presenza online la piattaforma ha perso anche diversi elementi del team tecnico inclusi gli avvocati della società.
John Matze, CEO di Parler, ha spiegato che potrebbe essere necessaria una settimana e oltre per far sì che il social possa tornare online: “ogni fornitore, dai servizi di messaggistica ai provider di email fino ai nostri avvocati ci hanno scaricato lo stesso giorno” ha spiegato Matze.
Giusto o sbagliato? La piega degli eventi statunitensi ha costretto a contromisure senza precedenti le compagnie tech a capo di servizi digitali e social network. Per Google la scelta di rimuovere Parler da Google Play Store è stata inevitabile:
“sappiamo che i messaggi che incitano alla violenza in corso negli Stati Uniti continuano a essere trasmessi su Parler. Alla luce di questa minaccia continua e immediata alla sicurezza pubblica, sospendiamo la disponibilità dell’applicazione sul nostro store”
ha spiegato Big G alla CNN.
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