Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha consegnato al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres un documento elaborato dalla Farnesina per fermare la guerra in Ucraina: ecco i quattro punti del piano italiano.
L’Italia ha un piano per fermare la guerra in Ucraina e arrivare a una tregua tra Mosca e Kiev. Il documento è stato consegnato nelle scorse ore a New York da Luigi Di Maio al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.
A dare la notizia è stata La Repubblica, che poi ha svelato anche i dettagli del piano per la pace elaborato dal ministero degli Esteri con la supervisione di Palazzo Chigi. Un documento importante che arriva dopo il faccia a faccia tra Mario Draghi e Joe Biden, dove il nostro Presidente del consiglio ha ribadito la volontà dell’Italia di dare vita a un tavolo euroatlantico per arrivare a un cessate il fuoco.
La mission di Draghi così sarebbe quella di “portare le parti al tavolo” con l’Ucraina nei panni dell’attore principale, nella piena convinzione però che una svolta positiva sulla guerra ci potrà essere soltanto quando inizierà un dialogo tra Stati Uniti e Russia.
In questo scenario, ecco che l’Italia ha messo su bianco un piano in quattro punti per fermare la guerra in corso ormai da quasi tre mesi, con Luigi Di Maio che ha illustrato il documento anche agli altri ministri degli Esteri del G7.
Il piano dell’Italia per fermare la guerra
Come rivelato da La Repubblica, il viaggio a New York del ministro Luigi Di Maio è stata l’occasione per l’Italia di consegnare all’Onu e agli alleati del G7 il proprio piano per cercare di porre fine alla guerra in Ucraina.
Questi sono i quattro punti del piano, che partono dal presupposto della creazione di un Gruppo internazionale di facilitazione che abbia dei compiti di supervisione.
- Cessate il fuoco.
- Neutralità dell’Ucraina.
- Risoluzione delle questioni territoriali (Crimea e Donbass).
- Un nuovo patto di sicurezza europea e internazionale.
Nel dettaglio il primo step del piano nostrano per la pace sarebbe quello di una tregua, visto che ogni serio tentativo diplomatico difficilmente potrebbe avere successo senza un temporaneo cessate il fuoco. Si tratta di un passaggio molto delicato, considerato che da ottantacinque giorni a questa parte a parlare finora sono state soltanto le armi.
Il secondo punto è quello di una conferenza di pace dove venga stabilita la neutralità dell’Ucraina, che potrebbe contare comunque su una sorta di garanzia politica internazionale. A Kiev però sarebbe consentito di poter entrare a far parte dell’Unione europea.
Il terzo passo è quello più spinoso, ovvero cercare di risolvere la situazione nei territori contesi tra Russia e Ucraina con particolare riferimento alla Crimea e al Donbass. Nel documento l’Italia suggerisce tutta una serie di soluzioni per arrivare a una sostanziale autonomia di queste regioni.
Il passaggio finale poi sarebbe quello di un nuovo accordo internazionale per garantire pace e sicurezza. Fattore fondamentale però sarebbe il progressivo ritiro delle truppe russe dai territori occupati dopo lo scoppio della guerra.
“Se è vero che la guerra è il fallimento della diplomazia - ha spiegato Luigi Di Maio stando a quanto riportato da La Repubblica - È anche vero che è la diplomazia a poter mettere fine alle guerre. Tutte prima o poi finiscono e bisogna farsi trovare pronti con dei piani per il dopoguerra”.
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