La nuova bozza del piano pandemico, stilata dopo le polemiche, è stata inviata alle Regioni.
Dopo le polemiche, arriva una nuova bozza del piano pandemico 2021-2023. Modificate, in particolare, le parti relative agli aspetti etici, come quella che prevedeva, a fronte di una carenza di risorse, l’obbligo per i medici di scegliere chi curare in base alle maggiori probabilità di sopravvivenza. Un metodo seguito dagli anestesisti all’inizio della pandemia.
Il nuovo testo è stato inviato alle Regioni.
A stilare la nuova versione del piano nazionale pandemico sono stati il presidente del Comitato nazionale di bioetica, Lorenzo d’Avack, e i due componenti Cinzia Caporale e Bruno Dallapiccola. D’Avack era stato molto critico nei confronti della prima bozza.
Bozza piano pandemico, valutare caso per caso
In base alla nuova bozza medici e operatori sanitari non dovranno più, come nella prima versione, dare priorità al trattamento dei pazienti che hanno “più probabilità di trarne beneficio”, ma valutare “caso per caso”.
“In un contesto di risorse scarse in sanità quale quello che grava sui sistemi sanitari di tutto il mondo” ci si potrà trovare davanti a “decisioni cliniche eticamente impegnative”, ma i criteri di valutazione saranno quelli di “urgenza, gravosità e efficacia terapeutica, nel rispetto degli standard dell’etica e della deontologia professionale”.
Gli interventi, si precisa nel testo, devono basarsi sulle evidenze scientifiche e “sono proporzionali alle condizioni cliniche”.
Piano pandemico 2021-2023, vaccini misure preventive più efficaci
Ma nella bozza del piano pandemico non si parla solo di scelte da effettuare all’interno delle strutture ospedaliere. La pandemia di Covid rende palese la necessità di “trasparenza e il dovere di una comunicazione pubblica puntuale”. Ma non solo: si parla di pertinenza delle misure, efficace uso delle risorse a disposizione e rendicontazione pubblica del proprio operato.
Nel piano pandemico 2021-23 i vaccini sono definiti le “ misure preventive più efficaci , con un rapporto rischi/benefici particolarmente positivo”. Nel testo è stata sottolineata la necessità che la distribuzione debba “rispondere a criteri trasparenti, motivati e ragionevoli” e quindi risponda a “principi etici e costituzionali di uguaglianza ed equità”.
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