Quando si perde la potestà genitoriale?

Isabella Policarpio

20/11/2019

La potestà o meglio responsabilità genitoriale è il complesso di doveri che un genitore ha nei confronti dei figli minori. Vediamo quando e come si perde e se è possibile acquisirla di nuovo.

Quando si perde la potestà genitoriale?

Con l’espressione potestà genitoriale si intende il complesso dei doveri che ogni genitori ha dal momento della nascita del figlio fino al suo compimento della maggiore età. Tali diritti si estendono sia sui figli nati in costanza di matrimonio che fuori di esso.

Prima di addentrarci nei dettagli della disciplina occorre fare una precisazione: nel nostro ordinamento non esiste più il termine “potestà genitoriale”, infatti è stato eliminato dalla Riforma sulla filiazione del 2012 e sostituito con “responsabilità genitoriale”. La ragione è molto semplice: si trattava di una terminologia arcaica, derivante dalla patria potestas di diritto romano, che nulla a che fare con il rapporto genitori-figli di oggi; quindi, anche se continuano ad utilizzarlo, l’espressione “potestà genitoriale” non è più corretta.

Se uno o entrambi i genitori non rispettano i doveri stabiliti dalla legge, il giudice minorile può sospendere temporaneamente o far decadere la responsabilità genitoriale, laddove accerti un danno psicofisico del figlio minorenne. Tuttavia, se i genitori dimostrano un ravvedimento, la potestà genitoriale può essere reintegrata. Vediamo nel dettaglio quali sono i doveri dei genitori verso i figli minori e quando la responsabilità si perde o viene sospesa.

Cos’è la responsabilità genitoriale

La disciplina generale sul rapporto genitore - figlio è contenuta nell’articolo 316 del Codice civile che attribuisce la responsabilità sui figli minori ad entrambi i genitori. Questo significa che entrambi sono tenuti ad esercitarla di comune accordo, tenendo conto delle capacità e delle inclinazioni naturali dei figli.

La responsabilità genitoriale si estende a tutti i figli al di sotto del 18° anno di età non emancipati, sia nati nel matrimonio che fuori. La responsabilità dei genitori si estende anche sui figli adottivi che, dopo l’iter di adozione, acquistano a tutti gli effetti la qualità di “figlio” della coppia.

Quali sono i doveri dei genitori?

La potestà genitoriale comprende una serie di doveri in capo ai genitori, sia di carattere personale che patrimoniale. Nello specifico sono:

  • custodire il minore nel proprio domicilio;
  • allevare i figli fornendogli il necessario per vivere dignitosamente (alimenti, vestiario, e così via);
  • provvedere all’educazione obbligatoria;
  • compiere i negozi giuridici in vece del minore.

Sospensione e decadenza della responsabilità genitoriale

La responsabilità genitoriale si acquisisce automaticamente con la nascita o l’adozione del figlio, tuttavia può essere revocata o sospesa per un periodo di tempo stabilito dal Giudice minorile.

La perdita della potestà si ha quando uno o entrambi i genitori violano o trascurano i doveri genitoriale ex articolo 360 - elencati nel paragrafo precedente - oppure quando abusano dei relativi poteri, per esempio vendono i beni di proprietà del minore, si appropriano dei frutti dei figli o abusano del potere disciplinare e correttivo.

Quando viene in essere una condotta pregiudizievole per il figlio, il Giudice minorile ha il dovere di intervenire per tutelare l’integrità psicofisica del minore. In particolare, il giudice di merito deve verificare l’effettiva gravità della condotta del genitore ed il concreto pregiudizio subito. Se l’accertamento conferma una condotta contraria a quanto previsto dalla legge, il giudice ordina la decadenza della responsabilità genitoriale.

Dunque, la decadenza della potestà genitoriale è una circostanza estrema: deve essere adottata solo quando sottrarre il minore ai genitori è il solo modo per assicurargli una crescita serena ed un’educazione idonea. Inoltre, il giudice deve verificare periodicamente se i genitori decaduti dalla responsabilità possono recuperare il ruolo genitoriale perduto.

Precisiamo che anche dopo la decadenza della responsabilità genitoriale restano immutati gli obblighi di tipo patrimoniale, cioè il mantenimento della prole in proporzione alle capacità lavorative di ciascuno.

Quando la condotta dei genitori, pur essendo pregiudizievole nei confronti del figlio, non è tale da giustificare un provvedimento di decadenza, il giudice può pronunciare altri provvedimenti meno drastici, come:

  • l’allontanamento provvisorio del minore dalla casa familiare;
  • l’allontanamento provvisorio del genitore che maltratta o abusa del minore.

Reintegrazione nella responsabilità genitoriale

Non è detta l’ultima parola perché in alcuni casi il giudice può reintegrare le prerogative genitoriali, ma occorre che questo non causi danni alla salute psico-fisica del minore. Precisamente questa possibilità è indicata dall’articolo 332 del Codice civile che recita così:

Il giudice può reintegrare nella responsabilità genitoriale il genitore che ne è decaduto, quando, cessate le ragioni per le quali la decadenza è stata pronunciata, è escluso ogni pericolo di pregiudizio per il figlio.

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