I dati sulla mortalità giornaliera in Italia in relazione all’epidemia mostrano un picco anomalo di decessi tra gli anziani al Nord, ma un lieve incremento anche al Sud. Il report.
C’era da aspettarselo, e infatti i dati lo confermano: in Italia a marzo si è registrato un picco anomalo di morti al Nord Italia nella fascia più anziana della popolazione.
È quanto emerge dal secondo rapporto del SiSMG (Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera) che inizia a darci prove tangibili dell’impatto del coronavirus in Italia, dove i decessi legati all’infezione sono più di 17.000 (dati: Bollettino Protezione Civile al 7 aprile).
Il report prende in considerazione l’arco temporale dal 1 febbraio al 28 marzo e mostra l’andamento della mortalità giornaliera in relazione all’epidemia di COVID-19 in 19 città italiane incluse nel bollettino settimanale di sorveglianza della mortalità pubblicato sul portale del Ministero della Salute.
Quello che risulta dagli ultimi dati SiSMG aggiornati al 24 marzo è un incremento della mortalità nelle città del Nord, con un picco superiore alle attese nella settimana dal 18 al 24 marzo per la fascia d’età dai 65 a over 85 anni. Anche nelle città del Centro-Sud si è registrata un aumento dei decessi, ma ben più lieve rispetto alle città settentrionali.
Per capire la portata del fenomeno, possiamo guardare il grafico qui sotto (Fonte: SiSMIG).
COVID-19, città italiane con più morti: i dati
Dalla scoperta del primo caso di COVID-19 in Italia all’ultimo dato disponibile, al Nord c’è stato un totale di 5109 decessi e al Centro-Sud 3235. I dati SiSMG aggiornati mostrano nelle città del Nord un incremento complessivamente pari a +47%, mentre tra le città del Centro-Sud rimane complessivamente basso, pari al +8%. Per le singole città si osservano incrementi significativi Bolzano (+51%), Aosta (+85%), Torino (+34%), Milano (+63%), Brescia (+133), Verona (+31%), Genova (+53%) e Bologna (+19%).
Tra le città del Centro-Sud non si osserva un grande incremento della mortalità a eccezione di Civitavecchia (+58%), Messina (+26%) e Bari (+58%). Nel capoluogo pugliese, però, il dato potrebbe essere influenzato in parte dalle modifiche della registrazione di dati di mortalità.
Le differenze tra Nord e Sud
I grafici del SiSMG evidenziano un incremento generale della mortalità totale nelle città italiane nella “settimana nera” dal 21 al 27 marzo 2020.
Il dato è particolarmente evidente in città come Brescia, dove dal primo caso di coronavirus notificato nella provincia a fine febbraio la linea della mortalità giornaliera ha segnato una serie di picchi. L’incremento si osserva a partire dalla settimana del 7-13 marzo soprattutto nella classe di età 85+ anni, ma il massimo si è raggiunto intorno al 20 marzo.
Stessa cosa a Milano, la grande osservata speciale per via dell’esponenziale aumento di casi di COVID-19 registrati negli ultimi giorni. A Milano si sono registrati 561 decessi dal 21 al 27 marzo, ma già la crescita imponente era iniziata nella settimana del 7 marzo, e a partire dalla settimana del 14-20 marzo nella classe di età 75-84 anni.
Un incremento minore della mortalità si osserva anche a Bolzano dal 12 marzo (a carico soprattutto della classe 75-84 anni), a Torino dal 18 marzo, a Verona dal 15 marzo e a Bologna dal 17 marzo.
Tra le città del Centro-Sud si osserva un aumento della mortalità giornaliera a Perugia, Civitavecchia, Roma, Messina e Potenza. In particolare la mortalità settimanale evidenzia un incremento a carico della classe di età 75-84 anni a Roma, Perugia e Messina.
Come leggere i dati SiSMG
Il SiSMG è attivo dal 2004 ed è coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio - ASL Roma 1. Il Sistema è nato nell’ambito del progetto del Ministero della Salute “Piano Operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute” e consente di monitorare in tempo reale il numero dei decessi giornalieri nella popolazione e di valutare tempestivamente l’impatto sanitario di eventi e fattori di rischio come appunto le epidemie.
Nel rapporto vengono riportati i dati di mortalità per settimana, per soggetti dai 65 anni in su residenti e deceduti in 19 città (Aosta, Bolzano, Trento, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna, Genova, Perugia, Civitavecchia, Roma, Frosinone, Bari, Potenza, Messina, Palermo) tenendo conto del trend negli ultimi 5 anni.
I dati SiSMG vengono confermati da quelli di EuroMOMO, che pubblica un bollettino settimanale sulla mortalità in 19 paesi europei. I dati EuroMOMO sanciscono un picco di mortalità in Italia nella 12^ settimana del 2020, mentre sul tasso di mortalità settimanale in altre nazioni non si rilevano grandi differenze rispetto alla norma.
In che modo il dato è stato influenzato dalla diffusione del coronavirus? C’è un nesso tra l’aumento esponenziale dei decessi nel nostro paese e il contagio? Nel 2020 il numero di morti in Italia sarà superiore rispetto all’anno scorso per colpa del virus?
Come abbiamo spiegato nell’articolo “Quanti morti per influenza in Italia? Il bilancio della stagione 2019-2020”, non possiamo fare affidamento sul sistema di monitoraggio SiSMG per chiarire la relazione tra il tasso di mortalità e una specifica causa (come ad esempio l’infezione da COVID-19). Questo perché esso riporta le stime aggregate della mortalità per tutte le cause.
Nello stesso report di EuroMOMO si affronta questo punto: “Negli ultimi giorni, l’hub EuroMOMO ha ricevuto molte domande sui dati settimanali sulla mortalità per tutte le cause e sulla possibile correlazione tra decessi e COVID-19. Alcuni si chiedono perché non si osservi un aumento dei decessi nei dati sulla mortalità relativi ai paesi colpiti da COVID-19”.
Un aumento della mortalità, hanno spiegato gli esperti, può verificarsi a livello subnazionale o all’interno di aree geografiche più piccole o in fasce d’età più ristrette, potrebbe non essere rilevabile a livello nazionale o ancor più a livello europeo. Inoltre ci sono sempre alcune settimane di ritardo nella registrazione e nella segnalazione dei decessi, pertanto i dati sulla mortalità si EuroMOMO delle ultime settimane devono essere letti e interpretati con cautela.
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