Il social media manager è una figura molto richiesta nell’ambito della comunicazione digital: ma a quale stipendio e come si inquadra a livello contrattuale?
Tra le professioni più richieste in circolazione, quella del social media manager è senza ombra di dubbio tra le prime della lista. Questo mestiere ha raggiunto il suo massimo picco a partire dal 2020, in seguito a varie circostanze.
A causa dell’avvento della pandemia e del conseguente lockdown imposto in Italia e in molti altri Paesi, i lavori svolgibili da remoto hanno letteralmente preso il sopravvento. E, tra questi, anche quelli che prevedono l’utilizzo dei social, che hanno registrato un vero e proprio boom da qualche anno ad oggi.
La figura menzionata si occupa proprio di questo: gestire in maniera professionale i social di aziende e liberi professionisti. Sempre più piccole-medie imprese si rendono conto dell’importanza di una comunicazione online efficace, e questo è un altro motivo per cui tale professione è così rilevante.
Ma quanto si può guadagnare facendo il social media manager? Qual è la differenza di stipendio tra freelance e dipendenti? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Social media manager freelance o dipendente?
Il social media manager si occupa di gestire la presenza online di aziende, liberi professionisti e personaggi pubblici. Tutto ciò avviene per mezzo di strategie composte da passaggi ben precisi, i quali possono portare a obiettivi differenti. Incrementare le conversioni, intercettare il proprio pubblico oppure migliorare «semplicemente» la comunicazione dell’azienda in sé per farsi conoscere e riconoscere (brand awareness). Tre azioni dal modus operandi differente, ma finalizzate ad unico obiettivo: l’aumento del fatturato.
Gestire i propri social in maniera professionale può non solo essere valido come biglietto da visita verso i clienti o potenziali tali, ma può anche portare a dei benefici economici tangibili.
Le mansioni che una figura del genere ricopre sono varie, tra cui:
- sviluppare una strategia per i social network;
- produrre contenuti in target;
- creare e gestire un piano editoriale;
- ampliare, gestire e moderare la community;
- studiare e aggiornarsi di continuo.
L’ultimo punto non riguarda il lavoro in sé, ma è una prassi fondamentale per qualsiasi libero professionista che si rispetti. Essendo il mondo del digital marketing in costante evoluzione, restare al passo con i suoi cambiamenti è senz’altro obbligatorio.
A livello di inquadramento contrattuale, il social media manager può percorrere due strade: quella da dipendente, e quella da freelance. Esistono numerose differenze, a cominciare da una basilare e universale per qualunque mestiere.
I guadagni del dipendente sono infatti fissi, essendo subordinato ad una sola azienda. I guadagni di un social media manager freelance sono invece variabili, poiché dipendono dal portfolio di clienti e dai progetti in gestione.
Per coloro che ambiscono ad una carriera da dipendente, a breve la figura del social media manager potrebbe essere inquadrata tramite un contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), unendosi così ai grafici editoriali.
Molto più complessa e articolata la questione interna ai liberi professionisti, dove esistono diverse tipologie di contratto. In questi casi, si può ottenere un contratto o di appalto o d’opera: il contratto d’opera entra in gioco nel momento in cui ad occuparsi della gestione social è solo ed esclusivamente il libero professionista; quello d’appalto viene, invece, solitamente utilizzato per le web agency, che includono al loro interno uno o più professionisti.
L’apertura della partita IVA per svolgere questa professione è ovviamente obbligatoria, se si vuole percorrere la strada del freelance. Il codice ATECO di riferimento è 73.11.02, e riguarda la creazione di campagne pubblicitarie online, la creazione di contenuti e molte altre mansioni a tema.
Lo stipendio del social media manager: ecco quanto guadagna
Quando ci si chiede quanto guadagna un social media manager, è molto importante fare le dovute distinzioni. Anche in questo caso, la differenza tra dipendente e libero professionista ricopre un ruolo fondamentale.
La figura del dipendente si divide a sua volta in junior e senior, le cui posizioni prevedono un inquadramento differente. Un social media manager junior full time può arrivare a guadagnare, infatti, circa 27.000 mila euro (lordi) all’anno. Una figura senior arriverà, invece, a percepire dai 31.000 mila euro (lordi) in su. Ciò è ovviamente correlato non solo alla propria esperienza, bensì anche dal luogo di lavoro e dal tipo di azienda in cui si opera.
Essendo un lavoro molto influenzato dal settore di riferimento e dalla località, una figura senior con anni di esperienza comprovata che lavora per una grande azienda con sede a Roma o Milano può arrivare a guadagnare anche dai 40.000 euro in su.
Se, invece, si prende singolarmente il caso di un social media manager con partita IVA, il discorso cambia radicalmente. Non c’è, infatti, alcun modo di capire quale possa essere la stima univoca dei suoi guadagni medi, poiché essi sono influenzati non solo dall’esperienza del professionista ma anche dal tipo di accordo stipulato con il cliente, dall’obiettivo, dal tempo, dall’eventuale periodicità e così via.
D’altro canto, i fattori che contribuiscono al reddito complessivo di questa figura non sono solamente le task da svolgere ma anche tutti gli eventuali extra. Per esempio, se la figura in questione si appresta a svolgere consulenze o vere e proprie sedute di coaching, il prezzo salirà di conseguenza. La formazione è un’attività remunerativa per qualsiasi tipo di professionista, soprattutto per coloro che lavorano con i social.
Come si diventa social media manager?
Dopo aver parlato di mansioni e di guadagni, si può finalmente capire come diventare social media manager. Per svolgere questa professione si deve svolgere un percorso ben preciso, fatto di studi continui e di pratica altrettanto costante.
Una volta terminate le scuole superiori, per intraprendere questa carriera, è altamente consigliabile svolgere degli studi all’Università, presso facoltà di marketing o di comunicazione. A fine percorso si può valutare, eventualmente, anche di svolgere un master, così da specializzarsi e costruire un curriculum vitae ancora più corposo ed efficace.
Non solo l’Università è una strada da percorrere. Ci sono infatti numerosi corsi online, gratuiti o meno, che possono essere frequentati da remoto e che risultano efficaci per trasmettere ai professionisti del domani una serie di concetti utili per avviarsi alla professione.
L’unico aspetto fondamentale per passare da junior a senior è, invece, la pratica. Si diventerà dei social media manager migliori non solo tramite lo studio e il continuo aggiornamento, bensì anche grazie al lavoro costante. Come per qualsiasi altra professione moderna; anche in questo caso si devono alternare pratica e teoria.
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