Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma finanziano due bandi per incentivare la transizione digitale delle MPMI: importi, misure e guida all’ottenimento.
Prosegue la sfida della digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese (MPMI): la Regione Lazio, dalla Sala del Tempio di Adriano, in tandem con la padrona di casa, la Camera di Commercio di Roma, ha annunciato il finanziamento di due bandi, dedicati all’imprenditoria di piccola dimensione sul territorio laziale - romano in particolare.
In totale saranno stanziati 12,5 milioni di euro: 7,5 milioni per il primo bando, finalizzato all’acquisto di beni e servizi digitali; e 5 milioni per il secondo, che serviranno a finanziare consulenze specializzate per le imprese che necessitano di un’analisi delle loro necessità digitali.
L’intervento si colloca nella cornice del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ossia l’insieme di interventi finanziati con il Recovery Fund, e dell’Agenda Digitale 2021-2027, il piano stilato in Via della Pisana dalla giunta regionale di Zingaretti.
Primo bando: “Voucher Digitali Impresa 4.0 anno 2021”
Il primo dei due bandi è finanziato per un totale di 7,5 milioni, divisi tra la Regione (5 milioni) e la Camera di Commercio di Roma (2,5 milioni). I soldi della Camera di Commercio - che dirigerà in toto lo strumento - andranno esclusivamente alle imprese su Roma, mentre quelli della Regione saranno disponibili per tutte le imprese laziali. L’obiettivo è stimolare gli investimenti delle MPMI dal punto di vista digitale.
In concreto, verranno erogati dei voucher validi per acquistare beni e servizi digitali. A partire da un minimo di 3 mila euro (IVA esclusa), fino a un massimo di 10 mila, sarà coperto il 70% delle spese.
Tra le «spese ammissibili», ossia tecnologie riepilogate in due elenchi sul bando, bisogna sceglierne almeno una dal primo elenco, nominato «tecnologie principali» (tra le quali figurano, tra le altre: blockchain, IA, cybersecurity, sistemi di e-commerce e sistemi di smart-working); eventualmente, se ne può aggiungere un’altra o più dal secondo elenco, contenente «tecnologie accessorie».
Come si ottiene?
Per presentare la domanda bisogna andare sul sito di Webtelemaco, alla sezione «servizi e-gov»; seguire il percorso: «contributi alle imprese», «Camera di Commercio Roma»; cliccare sul bando, compilare tutti i documenti richiesti e firmarli digitalmente.
Attualmente le domande possono essere solo precompilate; dalle ore 14:00 del 13 settembre, fino alle 14:00 del 15 ottobre, potranno essere inviate e saranno esaminate in ordine cronologico.
Secondo bando: "Voucher Diagnosi Digitale”
Il secondo bando è finanziato interamente dalla Regione Lazio, per un totale di 5 milioni di euro. È studiato per aiutare le MPMI a ottenere un’analisi ad hoc per la loro azienda, che faccia emergere le loro necessità dal punto di vista digitale. Il target sono in particolare quelle aziende che non hanno un generico bisogno di strumenti più tecnologici e investimenti, ma di una vera e propria riorganizzazione della produzione, in funzione dell’obiettivo della digitalizzazione.
Anche in questo caso verranno erogati dei voucher, validi per acquistare servizi di consulenza di singoli esperti o aziende operanti nell’orbita del digitale. La spesa sarà rimborsata del 70%, e dovrà situarsi tra i 10 mila e i 15 mila euro.
Gli esperti che effettueranno queste «diagnosi digitali» si possono scegliere sul portale per la digitalizzazione delle imprese o sull’elenco reso disponibile dal MISE. In alternativa, si può scegliere qualunque altro soggetto che rispetti due criteri:
- professionalità: aver fatto negli ultimi 3 anni almeno 10 diagnosi digitali, a fronte di almeno 200 mila euro di fatturato;
- indipendenza: non essere sotto il controllo, diretto o indiretto, di aziende che producono hardware, software, o tecnologie di altro tipo.
Come si ottiene?
Per usufruire della misura, occorre andare sul sito di Lazio Innova, registrarsi e presentare, entro le 18:00 del 5 ottobre, la domanda (già inviabile), con in allegato il preventivo dell’esperto scelto. Verrà a quel punto effettuata un’istruttoria per verificare il possesso dei requisiti di fornitore e impresa, nonché la congruità del preventivo.
Una volta ottenuto il via libera e il contributo, l’impresa dovrà sottoscrivere e inviare, entro due settimane, il cosiddetto atto di impegno. L’ultimo onere della pratica è la produzione, entro sei mesi, della diagnosi digitale, delle fatture degli esperti e della prova del pagamento.
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