Come richiedere un mutuo: spese previste e documenti da presentare

Stefano Tempera - Francesca Nunziati

04/11/2019

Per richiedere un mutuo bisogna presentare specifici documenti che la banca deve valutare con attenzione onde valutare la situazione economica e reddituale del richiedente. Vediamo quali sono.

Come richiedere un mutuo: spese previste e documenti da presentare

Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità.

Per richiedere un mutuo, per l’ acquisto di una casa e arrivare alla conclusione dell’atto di mutuo oltre che rispettare alcuni criteri legali quali età e cittadinanza e requisiti economici, riguardanti soprattutto l’affidabilità creditizia del richiedente e le garanzie che questo può offrire, è necessario anche fornire determinati documenti.

Ogni banca in realtà potrebbe richiedere documenti specifici diversi rispetto alle altre. I documenti richiesti, inoltre, sono in parte diversi se chi richiede il mutuo è un lavoratore dipendente o un lavoratore autonomo o libero professionista, ma hanno il comune scopo di valutare la situazione reddituale e finanziaria del richiedente.

Documenti per i lavoratori dipendenti

Per quanto riguarda i documenti reddituali dei lavoratori dipendenti che vogliono richiedere il mutuo si tratta dei seguenti:

  • Una copia del contratto lavorativo o, in alternativa, la dichiarazione del datore di lavoro dell’anzianità di servizio del dipendente: quest’ultima rappresenta una comunicazione formale con cui si dichiara l’effettività e la regolarità del rapporto di lavoro, la tipologia di contratto in essere ed eventualmente anche l’orario delle prestazioni lavorative o i turni predisposti dall’azienda, la quale può essere scritta di pugno dal datore di lavoro o può essere redatta tramite la compilazione di un modello preimpostato;
  • L’originale dell’ultimo cedolino dello stipendio e copia del modello CU (Certificazione Unica) o in alternativa del modello 730: il modello CU, precedentemente indicato con modello CUD (Certificato Unico Dipendente), rappresenta la certificazione che datori di lavoro, enti pensionistici e committenti di lavoro autonomo devono ai dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi al fine di certificare i redditi che quest’ultimi hanno conseguito l’anno precedente dallo stipendio, dalla pensione o simili. In tale certificazione sono compresi anche dati previdenziali, i contributi trattenuti ai fini della pensione e vengono allegate le schede per il versamento del cinque per mille e all’otto per mille. Questi documenti devono essere presentati anche per gli eventuali garanti presentati dal richiedente. Il modello 730 rappresenta invece un modello per la compilazione della dichiarazione dei redditi, che non può però essere applicato da soggetti che abbiano avuto redditi di impresa o di lavoro autonomo con partita IVA, che debbano presentare una dichiarazione IVA, IRAP o 770, o che devono presentare la dichiarazione dei redditi per conto di deceduti;
  • Il modello F24, ossia legato al pagamento di gran parte delle imposte, tasse e contributi che ha riassunto e sostituito altri modelli precedenti riguardanti specifiche tipologie di tributi;
  • Una copia dell’ultimo estratto conto corrente del richiedente.

Documenti per i Lavoratori autonomi

I lavoratori autonomi e i liberi professionisti, invece, devono presentare:

  • Una copia del modello unico, ex modello 740: rappresenta il modello relativo alla dichiarazione dei redditi che permette di mettere in luce i ricavi ottenuti da diverse fonti di guadagno;
  • L’estratto della Camera di Commercio Industria e Artigianato (CCIA);
  • L’attestato di iscrizione all’albo cui appartengono se sono professionisti.

Documenti per i pensionati

Se sei un pensionato, la documentazione da presentare è la stessa relativa al dipendente con l’aggiunta della lettera ricevuta ad inizio anno da parte dell’ente previdenziale (INPS), dove sarà specificato il totale della pensione che verrà percepita per l’anno corrente.

Documentazione sull’immobile da finanziare

Sono poi previsti dei documenti che devono essere presentati indipendente dal fatto che si sia un lavoratore dipendente o autonomo e che devono riguardare l’immobile per il quale è stato richiesto il mutuo. Tali documenti comprendono:

  • Una copia del compromesso, ossia della promessa di vendita: rappresenta il contratto preliminare in forza del quale nessuna delle due parti, acquirente e venditore, avrà più il diritto di recedere dal contratto di compravendita;
  • La planimetria, con l’indicazione della proprietà confinanti sia dell’immobile che delle eventuali pertinenze, quali cantina, solaio e/o box;
  • Una copia del certificato di abitabilità, ossia il certificato rilasciato dal Comune che attesti che l’immobile in questione presenti i requisiti e i parametri adatti in termine di igiene e di salubrità, necessario inoltre per una qualsiasi operazione di ristrutturazione o nuova costruzione dell’immobile;
  • Una copia dell’atto di provenienza dell’immobile, ossia dell’atto del suo ultimo acquisto. Nel caso in cui il venditore dell’immobile l’avesse però ottenuto attraverso donazione, l’atto della sua provenienza è rappresentato dall’atto notarile di donazione, mentre nel caso in cui l’avesse ricevuto per successione, la provenienza dell’immobile viene desunta dalla dichiarazione di successione, dall’eventuale testamento, dall’accettazione dell’eredità trascritta nei registri immobiliari e/o dall’originario titolo d’acquisto del defunto: in quest’ultimo caso bisognerà presentare anche i modelli 4 e 240 relativi alle successione, previsti al fine di comunicare all’Agenzia delle Entrate il subentro nel patrimonio del defunto e calcolare quindi le imposte da pagare in virtù di tale passaggio. Inoltre, l’atto di provenienza dell’immobile potrebbe essere rappresentato da provvedimento giudiziale nel caso in cui il venditore avesse acquistato la proprietà dell’immobile in forza di una sentenza del giudice.

I costi

Benchè l’istruttoria per aprire un mutuo per la prima o la seconda casa sia simile, l’operazione a conti fatti non ha gli stessi costi.
Le tipologie di costi sono le stesse: spese di istruttoria, spese per la perizia tecnica per certificare il valore dell’immobile, spese notarili e costi di assicurazione sul bene ipotecato.

Se stiamo stipulando un mutuo per la prima casa però possiamo avere delle agevolazioni fiscali.

La prima riguarda l’imposta sostitutiva. Tale imposta introdotta nel nostro ordinamento dal Dpr n. 601 del 1973 sostituisce, come suggerisce il nome, altre imposte ed è calcolata in modo percentuale sull’importo erogato. Se stiamo stipulando un mutuo prima casa essa è il 0,25% dell’importo erogato, negli altri casi, compreso il muto seconda casa, sale al 2%.

Per capire meglio: immaginiamo di chiedere un mutuo di 120.000 euro, se sarà per prima casa l’imposta che la banca tratterà sarà pari a 300 euro, in caso di accensione di mutuo per seconda abitazione l’imposta sostitutiva trattenuta sarà 2.400 euro.

Inoltre in caso di mutuo prima casa si possono detrarre, solo per il primo anno, oltre agli interessi passivi, gli oneri accessori, nella misura del 19% e fino ad un massino di 4.000 euro. Gli oneri accessori sono gli oneri fiscali, le spese notarili, le spese di istruttoria. In relazione alle spese notarili va segnalato che riguardano esclusivamente quanto pagato per l’atto di mutuo, mentre non sono detraibile le spese relative al contrato di compravendita o rogito.

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