L’avanzamento più rapido del riscaldamento globale sta portando sempre più coppie a rinunciare ad avere figli per non mettere a rischio il pianeta e i bambini.
Il riscaldamento globale potrebbe avere conseguenze sempre più importanti sull’intera umanità, rischiando di metterne in pericolo l’esistenza stessa. Infatti, secondo alcuni sondaggi realizzati negli ultimi mesi, si è evidenziato come le coppie che dichiarano di non voler avere figli a causa del cambiamento climatico sono in aumento.
Si tratta dell’ennesima analisi che mostra l’impatto profondo, nella società, della questione ambientale. Tra queste ha fatto certamente scalpore il rapporto pubblicato dell’ONU in cui si legge come il riscaldamento globale stia procedendo più rapidamente rispetto a quanto previsto.
Così come ha avuto un’importante eco mediatica l’allarme lanciato da alcuni virologi, tra cui Fabrizio Pregliasco, su come l’aumento delle temperature nei prossimi anni possa portare a nuovi virus e pandemie a livello globale.
In questo scenario certamente non ottimista, quindi, la possibilità di avere dei figli viene vista come una prerogativa tutt’altro che scontata dai millennial, più attenti delle generazioni precedenti al tema della sostenibilità ambientale. Una reazione che rischia di portare a uno dei maggiori impatti sul declino del livello demografico mondiale di sempre.
Riscaldamento globale, a rischio nuove nascite
Come evidenziato da Morgan Stanley in una delle ultime note inviate ai propri investitori, sono sempre più evidenti i dati di questa tendenza, evidenziati da sondaggi e ricerche accademiche, che indicano chiaramente come i cambiamenti climatici stiano portando a una crescita del “movimento per non avere figli”.
Le ricerche citate dalla banca d’affari statunitense rivelano, inoltre, come le preoccupazioni dei potenziali neogenitori siano principalmente due.
Innanzitutto, c’è chi teme che la nascita di un nuovo essere umano possa portare a un incremento del riscaldamento globale e quindi a un impatto diretto sul peggioramento del clima del pianeta.
Si tratta certamente di un dubbio legittimo, come mostrato da studi che hanno osservato l’impatto dei neonati sulla produzione di anidride carbonica. Una ricerca svedese ha indicato che la riduzione di un bambino per famiglia porterebbe a un risparmio di 58,6 tonnellate di CO2 nei Paesi sviluppati.
Tuttavia, una delle autrici dell’indagine, Kimberley Nicholas, ha recentemente dichiarato come non sia questa la soluzione per combattere l’innalzamento della temperatura mondiale; occorre cercare di ridurre drasticamente le emissioni attraverso politiche energetiche più stringenti riguardanti lo stop dell’utilizzo di combustibili fossili.
Cambiamento climatico: aumentano le coppie che rinunciano ai figli
L’altra ragione che frena le nuove nascite è la paura crescente di costringere i propri figli a vivere in un pianeta ormai vicino alla catastrofe ambientale; caratterizzato dal possibile aumento di pandemie, alluvioni, incendi e altri disastri naturali.
Queste previsioni stanno portando a una rassegnazione, che potrebbe sfociare in un blocco demografico e, di conseguenza, alla potenziale fine dell’umanità.
La paura di una fine del genere dovrebbe spingere verso una pressione più decisa nei confronti delle istituzioni nazionali e internazionali nell’adottare al più presto misure radicali e riuscire a limitare per il futuro almeno i danni di cui l’uomo è direttamente responsabile.
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