Matteo Salvini ha dovuto ingoiare l’ennesimo boccone amaro con il via libera al super green pass: la Lega si è adeguata alla linea del Governo, ma potrebbe essere una strategia per votare nel 2022.
Tempi duri per Matteo Salvini. Con i sondaggi politici che indicano la Lega ormai stabilmente alle spalle del Partito Democratico e dei Fratelli d’Italia, i bei tempi in cui il Carroccio guardava tutti dall’alto verso il basso appaiono ormai come un ricordo sbiadito, adesso l’ex ministro sembrerebbe essere finito all’angolo anche all’interno del suo stesso partito.
A riguardo la vicenda dell’ultimo decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri, dove è stato introdotto il super green pass, può essere definita emblematica di come il segretario della Lega ormai giri a vuoto.
Pochi giorni prima ospite di Porta a Porta, Salvini ha spiegato che “dobbiamo unire, pacificare, non dividere, isolare, discriminare”. Fatto sta che nonostante la sua contrarietà al super green pass, la stretta è puntualmente arrivata: l’ennesimo boccone amaro per lui da quando è nato il governo Draghi.
Nella complessa trattativa che ha portato al decreto, alla fine ha prevalso la linea dei Presidenti di Regione del Nord, guidati da Massimiliano Fedriga, che hanno invocato misure ad hoc solo per i non vaccinati. Quelli dei Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli e Marco Marsilio, si sono mostrati invece molto più cauti.
Un nuovo assist questo per Giorgia Meloni, che può giocare nella ben più agevole posizione dell’unica leader di opposizione, ma Matteo Salvini potrebbe aver digerito il sì al green pass anche per seguire una ben precisa strategia politica che potrebbe portare il Paese al voto già nel 2022.
Salvini: sì al green pass per votare nel 2022?
Le cronache di Palazzo ci raccontano di una Lega seriamente tentata di disertare il CdM dove è stato varato il super green pass. Alla fine una telefonata tra Mario Draghi e Matteo Salvini avrebbe convinto i leghisti a evitare lo strappo.
Il Carroccio comunque avrebbe ottenuto l’accorciamento del provvedimento dal 31 al 15 gennaio e delle misure più blande per i non vaccinati: palestre escluse dal super green pass e ok a bar e ristoranti all’aperto anche con un tampone negativo.
Il fatto che alla fine Mario Draghi abbia deciso di sposare le posizioni dei più rigoristi, avrebbe provocato più di un malumore in via Bellerio. Nel Consiglio dei Ministri però sarebbe stato fatto notare ai leghisti come queste misure sono state invocate proprio dai Presidenti di Regione del Carroccio.
La decisione presa da Matteo Salvini di deporre l’ascia di guerra e far partecipare i suoi ministri al CdM, potrebbe avere anche un altro significato: non indebolire la figura di Draghi in vista del voto a febbraio per il Quirinale.
Se Mario Draghi dovesse essere eletto come Presidente della Repubblica, con buona pace per Silvio Berlusconi, si verrebbero a creare quelle condizioni politiche nel Paese per delle elezioni anticipate, soprattutto ora che è stata risolta la questione della pensione per i parlamentari alla prima legislatura.
Negli ultimi tempi Matteo Salvini e Giorgia Meloni avrebbero maturata l’idea che sarebbe meglio votare nel 2022, cercando così di capitalizzare il vantaggio del centrodestra evitando al tempo stesso che gli avversari possano avere il tempo di attrezzare una credibile ampia coalizione alternativa.
Mantenere la pax all’interno della maggioranza per non bruciare Draghi al Colle: se questo è veramente il piano di Salvini, allora la Lega a breve sarà chiamata a digerire anche la proroga dello stato di emergenza e del green pass fino alla prossima estate.
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