Alcuni bar applicano la ’tassa’ sul caffè del 100% sul prezzo della tazzina: la rivolta dei baristi alle novità della Legge di Bilancio 2020.
Una tassa sul caffè che fa aumentare il prezzo della tazzina del 100%, e che colpisce chi non paga in contanti. Succede davvero in Italia: in particolare la novità è stata proposta (e attuata) da un gruppo di baristi di Pordenone, in rivolta contro la stretta del Governo sui pagamenti elettronici e, soprattutto, contro la multa di 30 euro prevista dalla Legge di Bilancio 2020, che colpirebbe i commercianti restii ai pagamenti tracciabili.
Insomma, dopo la tassa sullo zucchero e quella sulla spesa, a causa della Manovra 2020 un’altra stangata si abbatte sulle tasche dei consumatori, costretti così a pagare anche 2,20 euro per un caffè al bancone se scelgono carta o bancomat come metodo di pagamento, contro 1,40 circa in caso di pagamento in contanti.
La tassa sul caffè è legale? Come tutelarsi? Facciamo chiarezza.
Tassa sul caffè: baristi contro Legge di Bilancio 2020
La tassa sul caffè se si paga in carta non è una vera e propria novità, ma di recente è stata introdotta da alcuni baristi a Pordenone, esasperati dall’obbligo di garantire i pagamenti elettronici ai propri clienti senza un tetto minimo di spesa.
La protesta nascedall’obbligo per legge di accettare pagamenti con carta anche per i piccoli importi, che rischia di mandare in rosso il bilancio delle piccole attività: se da un lato il guadagno per un caffè al bar è di circa 1 euro, il costo per la transazione elettronica a carico dei commercianti equivale più o meno alla stessa cifra, creando un guadagno per il barista nullo.
Contemporaneamente, qualora i commercianti si rifiutino di accettare pagamenti con carta, sono multabili con una sanzione tra i 30 euro e i 2mila euro, secondo quanto stabilito dalla nuova Legge di Bilancio 2020, promossa dal Governo per cercare di combattere l’evasione fiscale nel Paese.
La risposta dei commercianti è quindi quella di spostare il costo sui clienti, ma la tassa sul caffè è legale?
Tassa sul caffè al bar: come tutelarsi
Come tutelarsi dalla tassa sul caffè? Qualora vi trovaste di fronte a una richiesta di pagamento con sovrapprezzo per pagamenti digitali, segnalatelo alle autorità.
Qualsiasi aumento di prezzo a carico dei consumatori per le transazioni con carta di credito è illegale, come spiegato dall’Antitrust: “L’Autorità ha ricevuto segnalazioni riguardanti l’applicazione di un supplemento di prezzo per l’acquisto di vari beni e servizi mediante carta di credito/debito ed è intervenuta in diverse occasioni per affermare il principio che l’applicazione di supplementi per l’uso di uno specifico strumento di pagamento costituisce una violazione dell’art. 62 del Codice del Consumo, il quale stabilisce che i venditori di beni e servizi ai consumatori finali non possono imporre ai consumatori, in relazione all’uso di determinati strumenti di pagamento, spese per l’uso di detti strumenti”.
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