Terza Guerra Mondiale in Europa? Alta tensione in Bielorussia, Ucraina e Bosnia

Alessandro Cipolla

12/11/2021

Si aggrava la crisi in Bielorussia, serbi e bosgnacchi tornano a minacciarsi in Bosnia e la Russia sarebbe sul punto di invadere l’Ucraina: in Europa c’è il rischio di una Terza Guerra Mondiale?

Terza Guerra Mondiale in Europa? Alta tensione in Bielorussia, Ucraina e Bosnia

Negli ultimi anni quando si è parlato di una possibile Terza Guerra Mondiale spesso si è evocato il Medio Oriente, o il Nord Africa, come scenario di un nuovo conflitto bellico che potesse coinvolgere anche le grandi potenze mondiali.

Negli ultimi giorni invece c’è grande preoccupazione a livello internazionale per quello che sta succedendo in Europa, con tutti i riflettori che sono puntati sul confine tra Polonia e Bielorussia, dove Minsk sta usando migliaia di migranti come arma di ricatto nei confronti di Bruxelles.

Il grande convitato di pietra di questa crisi bielorussa è però la Russia, apertamente accusata dal primo ministro polacco Mateusz Morawiecki di essere la “mandante” della strategia messa in atto da Aleksandr Lukashenko, con il controverso Presidente della Bielorussia che è stato definito dall’Unione Europea un “gangster”.

Con tutte le attenzioni rivolte al confine polacco, dagli Stati Uniti arriva l’allarme di come la Russia, approfittando del caos bielorusso, starebbe ammassando truppe vicino l’Ucraina tanto che si parla di una possibile invasione da parte di Mosca.

Come se non bastasse, ci sarebbe sempre il Cremlino dietro le rivendicazioni secessioniste portate avanti in Bosnia da Milorad Dodik, il Presidente della Srpska Republika che ha minacciato l’uso della forza se il Governo centrale di Sarajevo dovesse bocciare l’ipotesi della creazione di un esercito autonomo gestito dalla componente serba del tormentato Paese balcanico.

Resta da capire adesso se queste schermaglie sono destinate a rimanere tali oppure, con la crisi generata dal Covid a fare da sfondo, sono reali i timori di una possibile Terza Guerra Mondiale.

Venti di Terza Guerra Mondiale in Europa

Con l’Europa alle prese con la quarta ondata del Covid, la situazione sarebbe così grave che l’Oms ha definito il Vecchio Continente come “l’attuale epicentro della pandemia”, preoccupano anche i venti di guerra che soffiano a Est.

Sono ben tre i fronti caldi che potrebbero essere le moderne “pistole di Sarajevo” di una Terza Guerra Mondiale. Una delle tre situazioni dove è alta la tensione è proprio la Bosnia, dove nelle ultime settimane si è tornato a parlare di rivendicazioni etniche.

Da quando è stata siglata la pace con l’accordo di Dayton, la Presidenza della Bosnia è un organo collegiale dove siedono tre membri in rappresentanza degli altrettanti popoli: bosgnacchi (musulmani), serbi (ortodossi) e croati (cattolici).

Il leader della componente serba Milorad Dodik da questa estate sta portando avanti un programma secessionista, chiedendo che possano essere decentrati ampi poteri tra cui anche quelli relativi alla difesa.

Secondo gli osservatori internazionali dietro le rivendicazioni di Dodik ci sarebbero Russia, Cina e ovviamente la Serbia, con l’Alto rappresentante Onu in Bosnia Christian Schmidt che ha definito “molto reale” la possibilità dello scoppio di una guerra se veramente dovesse formarsi un esercito staccato serbo. Nel frattempo anche i croati hanno iniziato a chiedere maggiore indipendenza politica, con il Paese balcanico che ben presto potrebbe precipitare nel caos.

Da anni invece si sta combattendo in Europa una guerra silenziosa, quella nel Donbass che vede opposti la Russia e l’Ucraina. A riguardo nelle ultime ore dagli USA stanno arrivando inquietanti notizie.

Approfittando del clamore mediatico riguardante il caso-Bielorussia, la Russia starebbe ammassando le proprie truppe lungo il confine ucraino tanto che Bloomberg parla di una possibile invasione da parte dei russi.

Vale la pena ricordare come l’Ucraina sta completando il suo programma di integrazione nella NATO: una invasione da parte delle truppe di Mosca potrebbe così scatenare una pericolosa escalation militare.

A infiammare l’Est Europa c’è però anche la questione che riguarda le migliaia di migranti che, fatti arrivare a Minsk via aereo con la promessa poi di un trasporto via pullman in Polonia o Lituania, sono ora bloccate lungo il confine polacco.

Per diversi analisti si tratterebbe di una strategia pianificata da Aleksandr Lukashenko, un modo per mettere pressione all’UE all’indomani delle sanzioni imposte da Bruxelles alla Bielorussia.

Palazzo Berlaymont non sembrerebbe però essere disposto a cedere, tanto che si parla di imminenti nuove sanzioni contro Minsk. Una eventualità questa che ha spinto Lukashenko a mettere in campo una nuova minaccia: tagliare il rifornimento di gas proprio nel momento in cui le bollette in tutta Europa sono schizzate alle stelle.

Oltre alla crisi diplomatica c’è da registrare lungo il confine che separa la Polonia dalla Bielorussia un pericoloso aumento della presenza dei rispettivi eserciti. Sono queste tutte spie di una possibile Terza Guerra Mondiale? La speranza ovviamente è che l’azione diplomatica possa evitare ogni pericolosa escalation, ma questo attivismo militare a Est non sembrerebbe promettere nulla di buono.

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