Alexander Lukashenko ha ordinato il dirottamento di un aereo di linea Ryanair per arrestare un dissidente politico. La scusa utilizzata dagli agenti del Kgb presenti sul volo è stato un falso allarme bomba.
Alexander Grigoryevich Lukashenko, Presidente della Bielorussia dal 1994, ha ordinato di persona (ha fatto sapere la presidenza bielorussa) il “dirottamento” del Boeing 737 della divisione polacca della compagnia aerea low cost Ryanair.
La scusa dietro il dirottamento da parte dell’“ultimo dittatore d’Europa”, come viene definito da diversi operatori internazionali, è stato un finto allarme bomba. In realtà l’operazione è servita per arrestare un dissidente politico.
Raman Protasevich, ventiseienne fondatore di Nexta, un canale comunicativo via Telegram, rischia quindici anni di carcere per aver lasciato il suo Paese dopo essere stato accusato di estremismo.
Chi è Alexander Lukashenko, il Presidente bielorusso più longevo della storia del Paese?
Non è un caso se gli operatori internazionali e i giornalisti chiamano Alexander Lukashenko l’“ultimo dittatore d’Europa”. Il motivo è semplice: è in carica da ventisette anni, dalle elezioni del 1994.
Nato il 30 agosto del 1954, nella città di Kopys, Alexander Grigoryevich Lukashenko, ha servito l’esercito sovietico fino al 1982. Nel 1985 è stato eletto direttore di una “grande fattoria” dello Stato (in russo “sovchoz”), ovvero aziende agricole statali alla cui base era posto il modello della collettivizzazione delle terre e dei mezzi di produzione.
Nel 1990 viene eletto deputato del Soviet bielorusso e nel 1994, alle prime elezioni democratiche del Paese dopo l’indipendenza dall’Unione Sovietica, ottenne il 45% dei voti. Da quell’anno Alexander Lukashenko non ha mai lasciato la poltrona della Presidenza.
Gli eventi che hanno portato al dirottamento hanno inizio il 9 agosto 2020, quando Alexander Lukashenko vince l’ennesima elezione. Con l’80,23% dei voti batte la rivale Svetlana Tikhanovskaya, che si ferma ad appena il 9,9% dei voti.
A seguito di quelle che sono state definite dall’Unione europea delle “elezioni non libere e falsificate”, nel Paese sono state organizzate manifestazioni di protesta molto partecipate. La risposta da parte del governo è stata durissima: dodicimila arresti, silenziamento dei media e abusi e stupri da parte delle forze dell’ordine.
Cosa c’entra il dirottamento aereo con Lukashenko
Nella giornata del 23 maggio 2021 un Boeing 737 della compagnia Ryanair, partito da Atene e diretto a Vilnius in Lituania, è stato dirottato verso l’aeroporto bielorusso di Minsk. La motivazione ufficiale è: motivi di sicurezza per presunta presenza di un ordino a bordo.
A dare la notizia della bomba al personale di volo della Ryanair sarebbero stati degli agenti del Kgb (il servizio segreto bielorusso). Saliti a bordo del volo insieme ai 117 passeggeri, una volta che l’aereo si è trovato a pochi chilometri dalla Lituania, hanno dato l’allarme ed è stato lanciato l’SOS.
Aerei bielorussi, i Mig-29, hanno affiancato e scortato l’aereo di linea; una volta atterrati a Minsk sono stati svolti i controlli, ma a bordo non è stato trovato nessun ordigno. In compenso gli agenti bielorussi hanno potuto arrestare Raman Pratasevich.
L’accusa nei suoi confronti è di estremismo. Il ventiseienne è un oppositore e giornalista bielorusso. Ha fondato Nexta, un canale informativo sul social Telegram, nel quale sono state organizzate le manifestazioni contro la rielezione di Alexander Lukashenko.
La risposta dell’Europa al dirottamento aereo
Svetlana Tikhanovskaya, sconfitta alle elezioni del 2020, ha aspramente criticato l’iniziativa del Presidente tramite il suo canale Twitter, sul quale da ore retweetta (condivide) le dichiarazioni dei maggiori esponenti politici di ogni Paese:
Il regime ha forzato l’atterraggio dell’aereo a Minsk per arrestare il giornalista e attivista Raman Pratasevich. Che ora rischia la pena di morte. Chiediamo il rilascio immediato di Raman e indagini e sanzioni contro la Bielorussia.
Tikhanovskaya ha ripubblicato la richiesta di spiegazioni immediate del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli e le parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha parlato di conseguenze per la violazione delle regole del trasporto aereo. Citato anche Piero Fassino, che sul suo Twitter scrive: “[...] è una gravissima e inaccettabile violazione di ogni diritto. La conferma della urgenza di superare il regime di Lukashenko e di nuove elezioni in Bielorussia”.
Di pochi minuti fa è la notizia della decisione positiva del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel di discutere l’attuazione di sanzioni contro la Bielorussia.
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