Trump concede la grazia a 100 persone e rinuncia all’autoimmunità (per ora)

Riccardo Lozzi

19/01/2021

Nelle ultime ore da presidente USA, Trump si prepara a concedere la grazia a 100 persone. Per il momento non è prevista l’autoimmunità giudiziaria, ma non si escludono sorprese.

Trump concede la grazia a 100 persone e rinuncia all’autoimmunità (per ora)

Donald Trump sta passando le sue ultime ore da presidente degli Stati Uniti firmando gli ordini per concedere la grazia e la commutazione della pena a circa 100 persone.

Al momento non sono ancora pubblici i nomi di chi otterrà il pardon da The Donald, ma, secondo le indiscrezioni dei media americani, saranno coinvolti alcuni dei principali collaboratori del tycoon, diversi colletti bianchi incriminati per reati finanziari e anche il rapper Lil Wayne, dichiarato colpevole il mese scorso per un’accusa relativa al possesso illegale di arma da fuoco.

In questo insieme di personalità, almeno per il momento, sembra che non sarà inserito il proprio nome. Trump sarebbe intenzionato a rinunciare alla tentazione di concedere la grazia preventiva a se stesso in vista di futuri procedimenti penali a suo carico.

Trump firma la grazia per 100 persone

Il magnate newyorkese sarebbe stato sconsigliato dai suoi più stretti consiglieri a ricorrere allo strumento, soprattutto in seguito all’assalto al Congresso e la richiesta di impeachment da parte del Partito Democratico.

La messa in stato di accusa per incitamento all’insurrezione per i fatti dello scorso 6 gennaio, è stata già approvata alla Camera dei Rappresentanti, anche con alcuni voti repubblicani, e ora deve passare al Senato, dove sarà necessario il consenso dei due terzi dei membri.

Autoconcedersi la grazia potrebbe indurre a far pensare ad una ammissione di colpa, portando quindi diversi esponenti del GOP a unirsi ai democratici, con la conseguenza di impedirgli di poter occupare in futuro incarichi pubblici.

Per le stesse ragioni, Trump dovrebbe rinunciare a elargire l’immunità presidenziale anche ai suoi familiari, e a collaboratori del calibro di Rudy Giuliani e Steve Bannon, oltre a qualunque cittadino americano coinvolto nell’occupazione del Campidoglio.

The Donald rinuncia all’autoimmunità giudiziaria (per ora)

Tuttavia, l’imprevedibilità del quasi ex presidente è stato uno dei tratti caratteristici della sua leadership e dell’amministrazione da lui guidata. Da ora alla scadenza ufficiale del suo mandato, a mezzogiorno del 20 gennaio, potrebbero esserci clamorosi colpi di scena difficili da escludere a priori.

In molti sono rimasti stupiti d’altronde dall’interruzione delle indulgenze, messe in stand-by dopo natale per poter concentrarsi a pieno su una strategia che riuscisse a impedire la nomina ufficiale di Joe Biden a 46esimo presidente.

Così nello scorso weekend, insieme al suo team, Trump avrebbe ripreso la redazione della lista delle persone da graziare prima dell’abbandono alla Casa Bianca.

Intanto il New York Times sostiene che starebbe continuando il giro di tangenti da decine di migliaia di dollari in cambio della grazia, su cui anche il Dipartimento di Giustizia degli USA aveva aperto un’indagine nei mesi scorsi.

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