La Turchia ha approvato una legge contro i social media con cui acquisisce la facoltà di decidere quali contenuti potranno essere pubblicati e quali no.
Stretta sui social media in Turchia. Il Parlamento ha approvato una legge con cui limita i social network e permette al Governo di richiedere ai colossi del web di rimuovere alcuni contenuti in modo completamente arbitrario. Dovranno essere istituiti anche dei referenti locali che vigileranno sulla pubblicazione dei contenuti e ne disporranno l’eliminazione sulla base delle leggi di Ankara.
Il nuovo provvedimento è stato voluto dal presidente Recep Tayyip Erdogan, l’Akp (Partito della Giustizia e dello Sviluppo”) e dal nazionalista Mhp (Partito del Movimento Nazionalista), che insieme compongono la maggioranza.
Turchia, approvata legge contro i social media
Con la nuova legge introdotta il Governo di Ankara avrà la facoltà di controllare i contenuti che gli utenti pubblicano sui loro profili social personali. Secondo il Governo questo provvedimento si è reso necessario per contrastare i reati informatici e proteggere gli utenti dalle notizie false diffuse sui social, oltre che per salvaguardare la loro privacy.
Se le aziende proprietarie dei social network non rispetteranno i provvedimenti del Governo, contenuti nella nuova normativa incorreranno tra le altre al blocco degli annunci pubblicatati, e a una riduzione dell’accesso alla rete, che potrà raggiungere anche il 90%, attuando di fatto un oscuramento dei contenuti. Tutte le aziende avranno un massimo di 48 ore per gestire le richieste, e 24 per rimuovere i contenuti dopo l’ordine dei tribunali. Attualmente la Turchia è uno degli Stati che richiede più eliminazioni di contenuti a Twitter.
L’allarme di Human Rights Watch
Arriva da Human Rights Watch, un’organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, l’allarme sul rischio della censura. Con la nuova legge infatti il Governo avrà l’autorità di decidere quali contenuti potranno essere pubblicati e quali invece dovranno essere rimossi tramite un controllo arbitrario degli individui ad opera del Governo.
Inoltre tutti i social media con più di un milione di iscritti nel Paese, avranno l’obbligo di avere degli uffici anche in Turchia, se così non fosse si rischiano delle multe salate oltre che delle restrizioni sulla banda larga, e dovranno accettare, senza esitazioni, le decisioni e le richieste di blocco del Governo. Un altro vincolo che spaventa la Human Rights Watch è il fatto che le aziende saranno costrette a conservare tutti i dati a livello locale, permettendo ad Ankara, qualora lo volesse, di accedere alle informazioni personali dei cittadini.
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