La banca centrale della Turchia non ha toccato il tasso ufficiale, lasciando di fatto poco spazio alla pressione di Erdogan su nuovi tagli. L’inflazione resta in focus nel Paese.
Turchia: la banca centrale ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento per il quarto mese di seguito.
L’aumento dei prezzi e l’indebolimento della lira hanno danneggiato la ripresa economica e restano fattori osservati speciali.
Erdogan, che si autodefinisce nemico dei tassi di interesse, ha indicato luglio o agosto per possibili tagli. Ciò ha spinto gli analisti a mettere in guardia contro un allentamento prematuro che potrebbe danneggiare ancora di più la lira e l’economia.
Intanto, la banca centrale della Turchia non ha seguito la pressione del presidente. Almeno per ora. Qual è la situazione del Paese?
Turchia: tasso interesse invariato dalla banca centrale
Il Monetary Policy Committee dell’istituto centrale turco ha mantenuto il suo tasso di pronti contro termine a una settimana al 19%, come previsto dalla maggior parte degli analisti.
L’inflazione turca ha accelerato più velocemente di tutte le stime a giugno a causa dell’aumento dei prezzi globali delle materie prime (il Paese dipende molto dalle importazioni) e dell’allentamento delle restrizioni sul coronavirus, lasciando poco spazio di fatto alla riduzione dei costi di prestito che Erdogan ha chiesto per luglio o agosto.
La banca centrale ha affermato che manterrà la sua attuale posizione monetaria fino a un calo significativo della crescita dei prezzi e ha avvertito della possibile volatilità dell’inflazione durante l’estate, alla riapertura dell’economia.
La valuta nazionale è rimasta invariata dopo la decisione.
La lira si è indebolita di oltre il 15% rispetto al dollaro da quando il governatore della banca Sahap Kavcioglu è subentrato a marzo, sorprendendo i mercati con la nuova nomina (e il licenzimento del predecessore) da parte di Erdogan.
L’impegno dell’attuale banca centrale è di mantenere una politica restrittiva fino a quando l’obiettivo di inflazione al 5% sarà raggiunto.
Quali previsioni sulle prossime mosse in Turchia?
Con i rischi inflazionistici che si estendono fino a luglio, un sondaggio separato di 14 analisti ha mostrato che la maggior parte si aspetta un taglio dei tassi solo negli ultimi tre mesi del 2021. Quattro hanno affermato che la banca centrale inizierà l’allentamento monetario nel terzo trimestre.
Gli esperti di Morgan Stanley, tra cui Alina Slyusarchuk, prevedono un taglio di 100 punti base a settembre, quando “gli afflussi legati al turismo forniscono un certo supporto al mercato FX”.
Ma se le pressioni inflazionistiche rimangono elevate, potrebbe esserci una riduzione inferiore di 50 punti base, o un taglio potrebbe essere posticipato fino al quarto trimestre, ha affermato in una nota inviata via e-mail prima della decisione della banca.
Intanto, l’economista di Istanbul Haluk Burumcekci si aspetta che l’autorità monetaria aumenti la sua attuale previsione di crescita dei prezzi di fine anno di 2 punti percentuali alla sua prossima riunione del Rapporto sull’inflazione.
Un sondaggio della banca centrale a luglio ha mostrato che gli operatori di mercato prevedono che l’inflazione complessiva chiuderà l’anno al 15,6%, al di sopra della propria previsione del 12,2%.
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