L’UE potrebbe aprire una procedura d’infrazione contro la Germania a causa della sentenza sul QE e dell’ultimatum lanciato alla BCE. L’accaduto
L’UE ha aperto le porte a una possibile procedura d’infrazione contro la Germania.
Il tutto a causa della sentenza tedesca con cui i giudici costituzionali hanno messo in discussione la legalità del Quantitative Easing dando un vero e proprio ultimatum di 3 mesi alla BCE.
Dopo qualche giorno, e dopo le innumerevoli discussioni sul possibile disgregamento del blocco e della moneta unica, l’UE ha minacciato la citata procedura d’infrazione contro la Germania.
UE: procedura contro Germania davvero possibile?
Le prime indicazioni sul possibile caso legale contro i tedeschi non sono trapelate grazie a mere indiscrezioni di stampa, ma sono state confermate dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una lettera di risposta all’eurodeputato verde tedesco Sven Giegold.
Tutto è partito il 5 maggio scorso, quando la sentenza della corte costituzionale di Karlsruhe ha dato alla BCE tre mesi di tempo per giustificare in maniera opportuna l’esistenza del suo programma di acquisti, l’ormai noto Quantitative Easing. Se ciò non accadrà, la Bundesbank lo abbandonerà.
La decisione ha messo ancora una volta in evidenza le differenze all’interno dell’Eurozona e ha spinto l’UE a minacciare una procedura d’infrazione contro la Germania.
In molti hanno fatto notare come questa situazione di stallo potrebbe avere importanti ripercussioni sul progetto europeo e sulla politica monetaria che lo sostiene, quella della BCE appunto.
“La recente sentenza della corte costituzionale tedesca mette sotto i riflettori due questioni dell’Unione Europea: il sistema della moneta unica e il sistema legale,”
ha dichiarato la von del Leyen che ha poi confermato:
“Adesso stiamo analizzando più nel dettaglio la decisione ed esamineremo i possibili passi successivi, incluse le procedure di infrazione”.
Procedura d’infrazione: quali conseguenze?
Se le analisi della Commissione UE evidenzieranno una violazione del diritto europeo da parte dei tedeschi, l’esecutivo comunitario potrà sottoporre la questione alla Corte di giustizia europea, la stessa che, qualche tempo fa, ha già dato via libera al Quantitative Easing di Mario Draghi.
La palla a quel punto passerà al citato tribunale che potrà o meno ordinare al Paese di fare ammenda o affrontare pesanti multe.
Al momento, però, non è chiaro se le minacce dell’UE si concretizzeranno e se la procedura d’infrazione contro la Germania verrà effettivamente attivata dalla Commissione europea.
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