L’infermiera Sandra Lindsay è stata la prima persona negli Usa a ricevere il vaccino anti-Covid, mentre in Europa la Germania cerca di accelerare i tempi per non partire troppo in ritardo rispetto alle altre potenze mondiali.
La prima persona che ha ricevuto il vaccino anti-Covid negli Usa è Sandra Lindsay, una infermiera afroamericana a cui è stata somministrata in diretta TV la dose nel Long Island Jewish Medical Center di New York.
“Mi auguro che questo segni l’inizio della fine di un periodo doloroso della nostra storia - sono state le prime parole della donna - Mi sento bene, voglio ringraziare tutti i lavoratori in prima linea, tutti i miei colleghi che si sono impegnati contro la pandemia nel mondo”.
Prende così il via Oltreoceano la campagna di vaccinazione di massa, con tutti gli Stati che seguendo le indicazioni delle autorità dovrebbero iniziare dal personale sanitario e da chi è nelle case di riposo, un po’ come sarà da noi stando al piano vaccini delineato dal ministro Speranza.
“Somministrato il primo vaccino. Congratulazioni agli Stati Uniti! Congratulazioni al mondo!” è stato il commento di Donald Trump arrivato, ca va sans dire, via Twitter. Anche il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo ha espresso la sua soddisfazione definendo il vaccino anti-Covid “l’arma che metterà fine a questa guerra”.
In contemporanea con gli Stati Uniti, anche in Canada è iniziata la campagna di vaccinazione, con la prima dose che è stata inoculata a Toronto sempre a un membro del personale ospedaliero.
Vaccino anti-Covid: Europa in ritardo?
Gli Stati Uniti e il Canada hanno iniziato la propria campagna di vaccinazione al Covid, dopo che le prime iniezioni erano già state fatte la scorsa settimana nel Regno Unito e in Russia, mentre in Cina ancora non si è ben capito se le dosi sono già a disposizione della popolazione oppure no.
Per quanto riguarda invece l’Unione Europea, l’EMA deve ancora prendere una decisione in merito al vaccino di Pfizer. L’agenzia del farmaco infatti vuole valutare tutti i dati prima di dare il suo disco verde, con la decisione che è attesa per il 29 dicembre.
In Germania però sembrerebbero avere fretta tanto da iniziare a pressare l’EMA, con il ministro alla Salute Jens Spahn che ha criticato i tempi troppo lunghi da parte dell’organismo comunitario.
La volontà di Berlino sarebbe infatti quella di avere una approvazione prima del 29 dicembre, considerando anche il nuovo lockdown nazionale deciso dalla cancelliera Angela Merkel per fronteggiare l’aumento dei casi in Germania.
Del resto in Germania da tempo sono pronti per iniziare la vaccinazione di massa, con 10.000 operatori sanitari già mobilitati e oltre 400 centri per la somministrazione del vaccino allestiti. Quello che manca però è il via libera da parte dell’EMA.
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